Il Caseificio Pennar critico con la campagna pubblicitaria del competitor: “da noi biodiversità con 150/170 erbe diverse.”

Con un post pubblicato sulla pagina di Facebook, il Caseificio Pennar critica l’imponente campagna di comunicazione di un celebre formaggio a pasta dura del nord italia nutrendo delle perplessità riguardo il messaggio veicolato e sottolineando le grandi differenze con la filiera di produzione dei formaggi del caseificio asiaghese.

Ci lascia parecchio perplessi – scrive il Pennar – la stramartellante campagna pubblicitaria in cui si mostra un filo d’erba che cresce a loro dire soltanto in zona tipica di quel prodotto. Quelle mucche possono essere alimentate (e generalmente lo sono) con mangimi geneticamente modificati provenienti necessariamente da fuori Unione Europea.

Il post continua poi con un riferimento alla decantata biodiversità del colosso lattiero-caseario che però, non sarebbe nemmeno lontanamente paragonabile con quella del territorio altopianese “Nella nebbiosa pianura di quella zona tipica c’è una biodiversità ridottissima con forse una dozzina di erbe diverse. Ben diversa la biodiversità dei nostri prati e pascoli di montagna con 150/170 erbe diverse.”

Concludendo il Caseificio Pennar lancia poi un call to action sul propio prodotto di punta: “Gusta la differenza con il Gran Pennar di Montagna di 40 mesi assolutamente naturale, premiato miglior formaggio extra duro di montagna al mondo e medaglia d’oro al World Cheese Awards 2019-2020. La nostre mucche sono alimentate con erba di pascolo e fieni biologici di montagna senza insilati e SENZA OGM”.

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