La Provincia di Vicenza cerca operatori che effettuano la cippatura di residui vegetali e biomasse per conto terzi, con l’obiettivo di inserirli in un elenco da rendere pubblico e da mettere a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.
La premessa è che bruciare ramaglie inquina. E la Provincia lo sa bene, visto che coordina il tavolo tecnico dei Comuni contro l’inquinamento atmosferico e che grazie anche ad Arpav monitora costantemente la qualità dell’aria. E lo sanno bene in Regione Veneto, tanto che il divieto di bruciare residui vegetali è tra i primi punti del pacchetto di misure necessarie da applicare sull’intero territorio regionale per limitare i livelli di inquinanti nell’aria.
Il fuoco infatti contribuisce in modo significativo ad aumentare i livelli di PM10 e altre sostanze inquinanti nell’aria, come il benzo(a)pirene, che è uno degli Idrocarburi Policicli Aromatici (IPA) che può interagire con altre sostanze cancerogene presenti nell’ambiente, potenziandone l’effetto. Oltre al BaP vengono sprigionati anche monossido di carbonio, diossine e benzene.
In aggiunta, il fuoco acceso per bruciare ramaglie può diventare incendio in condizioni di particolare siccità come quelle che si stanno verificando nel vicentino in questo inverno poco piovoso.
Cosa fare, quindi, per liberarsi degli scarti di potatura e dei residui dell’attività agricola o di giardinaggio domestico? Sminuzzarli è una soluzione ecologica ed economica.
Il cippato può essere utilizzato sia per la produzione di energia elettrica in centrali a biomasse, sia per produrre calore in impianti di cogenerazione.
In quantità minori, il cippato prodotto da residui vegetali può essere utilizzato come fertilizzante naturale per orti e frutteti, evitando di comprare altri concimi e restituendo invece alla natura il materiale di risulta delle potature.
“Bruciare ramaglie è nel vicentino una pratica antica legata alla tradizione contadina -commenta il consigliere provinciale con delega all’ambiente Matteo Macilotti- ma fa parte del passato. Oggi non ci possiamo più permettere di immettere sostanze inquinanti in un’aria già in condizioni critiche. Evitare di bruciare residui vegetali non è solo un obbligo di legge, ma è anche un obbligo morale, nella consapevolezza che tutto ciò che rilasciamo nell’aria lo ritroviamo nei nostri polmoni.”
Gli operatori interessati a fornire il servizio di cippatura e quindi ad essere inseriti nell’elenco provinciale devono comunicare i propri riferimenti (denominazione ditta, referente, indirizzo, recapiti telefonici, e-mail) alla Provincia di Vicenza inviandoli all’indirizzo e-mail: ambienteterritorio@provincia.
L’elenco sarà pubblicato sul portale Cambiamo Aria! della Provincia e messo a disposizione degli utenti interessati a fruire del servizio di cippatura.
C. stampa Provincia di Vicenza
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