Il vescovo di Padova, Monsignor Claudio Cipolla, ha risposto a un appello di aiuto dell’associazione Lisolachenoncè Teolo ODV, che sta cercando di far arrivare in Italia, e più precisamente a Padova, una sessantina di bambini e ragazzi provenienti da un orfanatrofio ucraino.
ll Vescovo ha dato disponibilità per l’accoglienza, nella fattispecie vitto e alloggio, nei locali del Seminario minore di Rubano, lasciando poi la gestione della presenza all’associazione, che dal 1999 si occupa di accoglienza ai bambini orfani ucraini e che è presieduta da Paolo Giurisato. Insieme alla dottoressa Stefania Barbieri, referente sanitario dell’associazione, il vescovo Claudio si è fatto portavoce per chiedere alla Croce rossa italiana e veneta e all’Ambasciata e al Consolato d’Italia a Varsavia di favorire il transito in territorio polacco dei minori.
Attualmente la situazione è in evoluzione e si sta attendendo di sapere se il gruppo, composto da una sessantina di minori e da alcune donne, proveniente dall’Ucraina riuscirà a passare i confini con la Polonia e successivamente a transitare verso l’Italia.
Nel frattempo, al seminario di Rubano si sta organizzando l’accoglienza. Un tam tam sui social ha portato moltissime persone ad attivarsi, portando aiuti di vario genere come vestiario e altri beni di prima necessità.
La risposta della gente è stata così grande che dal Seminario Minore fanno sapere che è stata sospesa la raccolta. Al momento chi volesse dare un aiuto può comunque contribuire con un’offerta in denaro per far fronte alle future necessità che è possibile prevedere.
Per donazioni in favore degli aiuti a questo progetto e ad altri progetti di solidarietà per l’Ucraina si possono utilizzare i conti correnti della Caritas diocesana, specificando la causale “EMERGENZA UCRAINA”:
- attraverso bonifico bancario (intestato a Caritas – Diocesi di Padova) presso: Banca Etica filiale di Padova – IBAN: IT58 H050 1812 1010 0001 1004 009
- tramite bollettino postale sul conto n° 102 923 57 (intestato a Caritas diocesana di Padova).
Oppure, per gli abitanti dell’Altopiano, è possibile consegnare una busta chiusa a don Federico Zago, parroco di Gallio.
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