Sono oltre 100 mila, su un totale di 400 mila occupati con contratti a termine, i lavoratori impiegati ogni anno in attività stagionali in Veneto, la metà dei quali presso aziende con cui avevano già avuto precedenti rapporti di lavoro.
È quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio di Veneto Lavoro su caratteristiche e articolazione del lavoro stagionale in regione.
Turismo, agricoltura e industria alimentare risultano i principali settori d’impiego, nei quali si concentra oltre l’80% delle assunzioni stagionali. Il contratto a tempo determinato costituisce la forma tipica di reclutamento e riguarda oltre il 90% delle assunzioni stagionali complessive, seguito dall’apprendistato e dai contratti di lavoro intermittente, particolarmente diffusi nelle attività turistiche. La durata è generalmente compresa tra 1 e 3 mesi, ma nel turismo può arrivare frequentemente fino a 6 mesi.
La domanda di lavoro stagionale si concentra in determinati periodi dell’anno, generalmente settembre e gennaio per l’agricoltura, aprile, giugno e dicembre per il turismo.
I dati di Veneto Lavoro evidenziano inoltre come il lavoro stagionale si caratterizzi spesso per un rapporto più stabile tra lavoratore e azienda rispetto a quanto non accada per il lavoro a termine nel suo complesso, con le aziende orientate ad assumere nelle diverse stagionalità lo stesso lavoratore a cadenza periodica. Se infatti nella maggior parte dei casi il lavoratore assunto con contratto a termine non ha avuto nell’anno in corso precedenti rapporti di lavoro con la stessa azienda né con altre, nel lavoro stagionale ciò avviene per un lavoratore su due.
Se spesso il lavoro a termine viene considerato sinonimo di precarietà e la prevalenza di assunzioni con contratti a termine quale un segnale di precarizzazione e impoverimento del mercato del lavoro, un’analisi più approfondita delle caratteristiche strutturali e della composizione della domanda di lavoro consente di distinguere all’interno di tale platea categorie di lavoratori con esigenze e aspettative diverse. In alcuni casi, ad esempio, è probabile che siano gli stessi lavoratori a prediligere, per motivi personali o intrinsechi alla tipologia di attività svolta, un lavoro di tipo stagionale e, quindi, a termine.
Credit: Veneto Lavoro, foto Sara Cantele
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