Incendi boschivi: con vento e siccità, occhio alla prevenzione!

La Regione Veneto dichiara lo stato di grave pericolosità

Gianpaolo Bottacin Regione Veneto dichiara stato grave pericolosità incendi boschivi

Scarse, se non assenti, precipitazioni, poca neve e vento forte rappresentano la combinazione perfetta per avere un alto rischio di incendi boschivi. Da sempre la zona dell’Altopiano è soggetta a più o meno grandi roghi che divampano spesso dall’accensione di cumuli di sterpaglia, talvolta per la disattenzione di qualcuno nel lasciar cadere il classico mozzicone di sigaretta o nel gettare cenere contenente tizzoni ardenti nei cassonetti, meno frequentemente per autocombustione.

Il periodo di maggiore rischio, specie per quanto riguarda i versanti a sud dei sette comuni, va tipicamente da gennaio ad aprile. È in questi mesi che i Vigili del Fuoco e i nuclei antincendio boschivo (AIB) sono molto spesso impegnati nello spegnimento di principi d’incendio che potrebbero mettere a rischio centri abitati e vaste aree montane. Ed è con le condizioni descritte che la Regione ha la facoltà di emanare un decreto di grave pericolosità, con il quale si vieta l’accensione di qualsiasi tipo di fuoco.

Lo scorso martedì 2 febbraio, la Direzione della Protezione Civile, Sicurezza e Polizia Locale della Regione Veneto ha appunto comunicato, “viste le contingenti condizioni meteo-climatiche e vegetazioni, lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, limitatamente ai territori dei Comuni delle province di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona”. Tra questi troviamo l’area dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni sulla quale veglierà, oltre alle varie forze dell’ordine coinvolte, anche l’Associazione di Volontariato con base ad Enego, finché la Direzione non comunicherà “la cessazione dello stato di grave pericolosità, al mutare delle condizioni di rischio”.

L’Assessore regionale alla Protezione Civile e all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ha fatto il punto sulla situazione degli incendi boschivi in Veneto alla luce di quanto sta accadendo nel resto della Penisola italiana, “dove i roghi boschivi non accennano a diminuire, tanto che la Coldiretti ha lanciato il suo ennesimo allarme, snocciolando numeri inquietanti sul fenomeno che, spesso e volentieri, si qualifica di natura dolosa”.

Negli ultimi anni, nel nostro territorio, abbiamo ridotto del 50 per cento il pericolo di incendi boschivi. Questo significa che, grazie al Piano di contrasto introdotto dalla Regione del Veneto e che ora è stato aggiornato, alcuni importanti risultati li abbiamo raggiunti. Lo dimostrano i numeri: si è passati, infatti, da una media di 122 incendi all’anno, nel periodo antecedente al 2000, a una media di 62 incendi all’anno nel periodo successivo al 2000. Non solo: si è registrata anche una notevole riduzione dell’estensione media degli incendi, che è passata da 8 ettari a 3,6 ettari. Inoltre, il personale intervenuto, sia regionale che volontario, è costantemente calato nel tempo per la miglior organizzazione del sistema, così come si sono ridotte le ore di intervento degli elicotteri regionali, con un valore medio registrato di 107 ore/anno. Il problema non è risolto, questo è chiaro, ma è evidente che è continuamente attenzionato e che, su questo fronte, non abbassiamo la guardia.

Il Veneto rimane una regione particolarmente monitorata su questa problematica, tanto che la Protezione Civile aggiorna costantemente la mappatura con le zone che registrano uno stato di grave o bassa pericolosità.

“Per prevenire gli incendi boschivi – ha ricordato Bottacin – va detto che ciascuno di noi può e deve fare la propria parte, in termini di prevenzione e senso civico. Cerchiamo di evitare di accendere fuochi al di fuori delle aree attrezzate, di parcheggiare l’auto sopra l’erba e foglie secche, di gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accesi e di dar fuoco a residui vegetali o forestali. Se anche ciascuno di noi farà la propria parte, insieme alle azioni che mettiamo in campo come Regione, riusciremo a superare quel 50 per cento che abbiamo conquistato in questi anni. L’ambiente è di tutti ed è importante che ci impegniamo per la sua sostenibilità e salvaguardia, anche e soprattutto per i nostri ragazzi: cerchiamo di essere per loro un buon esempio e lavoriamo per lasciare a loro un territorio più sano”, ha concluso l’Assessore.

I divieti nello stato di grave pericolosità di incendi

Adottare comportamenti corretti è fondamentale per ridurre la probabilità di innesco e propagazione di un incendio. Ci sono attività che, anche se compiute senza intento doloso, possono provocare un incendio.

Per questo è importante essere informati sul livello di pericolo quotidiano e sulla conseguente possibilità di effettuare alcune attività, che possono ledere il patrimonio boschivo e l’incolumità pubblica.

Peraltro, anche per svolgere le consuete attività di abbruciamento delle sterpaglie o di residui vegetali, è necessario compilare l’apposito modulo, facendo richiesta di autorizzazione presso i servizi forestali della Regione Veneto.

Regione Veneto comportamenti nello stato di grave pericolosità

NUMERI UTILI: Chi avvista un incendio o del fumo in un bosco è tenuto a chiamare il numero di emergenza 115 (Vigili del Fuoco) o in alternativa il 1515 (Carabinieri Forestali).
Durante la telefonata parla lentamente, fornisci subito il tuo numero di telefono, indica con precisione comune e località (toponimo, sentiero, malga, ecc.) dell’avvistamento e della tua posizione, e descrivi all’operatore le caratteristiche dell’incendio.

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