Prosegue nel comune di Roana l’attività di indagine condotta dal consigliere di minoranza Christian Martello che, dopo aver promesso in un’interrogazione di voler chiarire gli aspetti che ritiene poco limpidi di alcune azioni della maggioranza (leggi qui), anche nell’ultimo consiglio comunale del 2021 ha lamentato una mancanza di trasparenza. Sono molti gli aspetti posti sotto la lente di ingrandimento ad un anno circa dalla sua uscita dal gruppo di maggioranza e che abbiamo voluto approfondire insieme a lui.
Nel Consiglio Comunale di fine dicembre il Sindaco Magnabosco ha dato risposta alla sua interrogazione?
“Quella che ho ricevuto è stata una risposta quantomai generica, che non ha toccato nessuno dei punti sostanziali dell’interrogazione. Lo sproloquio ascoltato corrisponde perfettamente al modus operandi fumoso dell’amministrazione a cui siamo ormai abituati. Basti pensare che il Sindaco ha tenuto nascosto ai consiglieri per ben dieci mesi il parere del dottor Timpano in merito alla riduzione del canone di locazione degli immobili comunali. Questo la dice lunga su tutto il resto. In Consiglio Comunale abbiamo assistito a un soliloquio di un quarto d’ora da parte del vicesindaco che per farla breve ha detto che la Giunta ha impiegato dieci mesi per determinare una percentuale e fare una sottrazione, il cui risultato è che il Comune è debitore del privato di circa 120 mila euro. Il Sindaco ha infatti dichiarato che all’inizio della vicenda il comune di Roana era debitore di 17 mila euro e dopo un anno di 118 mila euro.
Sulla stampa locale è stata data notizia dell’accordo raggiunto tra l’Amministrazione comunale e l’imprenditore Angelo Roffo.
Ho visto l’articolo secondo il quale la partita sarebbe finita pari, nonché le dichiarazioni del Sindaco che ha quantomeno preso atto di essersi auto logorato. È ovvio che quando una delle parti può prendere per il collo l’avversario la partita finisce “pari”. Il Sindaco ha candidamente dichiarato che il Comune dall’inizio della vicenda alla fine è sempre stato debitore della ditta Roffo. Ciononostante ha costretto il gestore degli impianti sportivi comunali a ricorrere al tribunale e magicamente in meno di trenta giorni è stato raggiunto un accordo. Accordo che evidentemente non è affatto stato conveniente per tutti come dichiarato dal Sindaco, dato che Roffo si è dovuto far carico di ingenti spese legali in una già non rosea situazione determinata dalla pandemia e che il Comune ha visto lievitare notevolmente il suo debito nei confronti dell’imprenditore. Il fatto che nell’articolo il Sindaco ipotizzi un recesso dalla convenzione in essere evidenzia la scarsa aderenza alla realtà delle cose con cui è stata affrontata la faccenda. Resta da chiedersi se in una situazione del genere fossero necessari i pareri di consulenti esterni e il ricorso a un legale profumatamente pagato per stabilire semplicemente quanti soldi fossero dovuti. Sembra quasi, ma non voglio pensarlo, che sia stata tutta una strategia volta ad aggravare la situazione dell’imprenditore a scapito del servizio pubblico fornito, aggiungendo alle problematiche economiche portate dalla pandemia anche l’inadempimento al pagamento di quanto contrattualmente dovuto.
Non ritiene che il percorso ponderato intrapreso possa essere stato invece una garanzia di buona gestione del Comune?
Quando ancora ero in maggioranza, qualche consigliere comunale si recava presso attività imprenditoriali che interagivano con Roffo nella sua attività alla ricerca di testimonianze pregiudizievoli nei suoi confronti. È allora a mio avviso evidente che aver ritardato sia la riduzione del canone che i pagamenti dei contributi dovuti è frutto della chiara volontà da parte della Giunta di mettere in crisi il gestore e con esso anche il tessuto imprenditoriale del territorio comunale che con lui collaborava e collabora. Restano oscuri scopo e finalità di tale comportamento.
Cosa intende dire?
Che ridurre i canoni ad attività ricettive e turistiche in un periodo di grave crisi come quello in corso è cosa che tutti i comuni d’Italia hanno fatto sin dal 2020 senza ricorrere a commercialisti e avvocati, ma solo utilizzando il buon senso. Qui invece ci troviamo in una situazione in cui chi attendeva pagamenti da Roffo ha dovuto aspettare per un anno che il Comune facesse ciò che un contratto già stabiliva e che ha fatto solo a seguito di un decreto ingiuntivo. Soldi pubblici spesi in parcelle di professionisti esterni che avrebbero potuto essere meglio investiti a sostegno delle attività del territorio comunale, soprattutto in considerazione dell’esistenza di una proposta di accordo stilata dall’ufficio patrimonio del Comune già a gennaio 2021. Proposta di delibera che a soli dieci giorni dalla richiesta inoltrata dal gestore formalizzava senza particolari difficoltà la stessa identica soluzione miracolosamente lumeggiata attraverso fior di professionisti dalla giunta a dicembre 2021.
Come gruppo di opposizione siete spesso stati accusati dalla Giunta di sollevare critiche senza proporre soluzioni concrete. Quale sarà il vostro prossimo passo sul tema?
Come preannunciato in consiglio e dopo aver raccolto, non senza difficoltà, l’opportuna documentazione presso gli uffici comunali, ho provveduto a depositare una diffida agli uffici comunali a pagare l’avvocato Chiodetto incaricato dal Comune per risolvere la diatriba con Roffo: e ciò in ragione del fatto che lo stesso si è rifiutato di redigere l’accordo transattivo con la incredibile motivazione di non avere le necessarie competenze per farlo e lamentando di non aver avuto il supporto di un ulteriore professionista esperto contabile di bilanci. Rilevo significativamente che non a caso il Sindaco non ha neppure messo ai voti la mia richiesta di istituzione della commissione d’inchiesta, evidentemente per la consapevolezza che i documenti presenti nel fascicolo costituirebbero una cartina di tornasole dell’incapacità della Giunta e dello sperpero di soldi pubblici. Abbiamo chiesto una relazione sull’operato del legale incaricato e chiarimenti sui criteri di nomina dello stesso con riserva di interessare la Corte dei Conti e altri organismi eventualmente competenti.
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