Giunto alla XV edizione torna il premio letterario “Civitas Vitae – rendere la longevità risorsa di coesione sociale” organizzato dalla Fondazione Opera immacolata concezione Onlus di Padova.
Il tema scelto per il 2022 è “La mia scuola: nonni e nipoti raccontano”, una tematica proposta con l’obiettivo di dare vita a una storia collettiva, frutto delle testimonianze delle esperienze del passato, raccontate dagli adulti a bambini e ragazzi. Ciò che si punta a valorizzare è l’intergenerazionalità, attraverso il racconto di episodi che sottolineano la relazione tra persone di generazioni distanti tra loro, tra adulti e giovani.
«Ogni anno – fa sapere Andrea Cavagnis, presidente della Fondazione Oic Onlus – nelle opere che partecipano al premio si intrecciano caratteri, conoscenze e sentimenti che creano una tessitura di vivi colori e di diverse prospettive di racconto».
L’obiettivo del premio
Con questo premio si vuole mantenere viva la testimonianza di ogni persona trasferendola alle altre generazioni. Questo permette di non legare l’esperienza ad un singolo momento ma di fare in modo che questa possa continuare ad esistere grazie alla memoria condivisa; i racconti si trasformano in un patrimonio immateriale da custodire, dando forma a una storia collettiva.
«Come in un vertiginoso caleidoscopio – spiega Antonia Arslan, presidente della Giuria – nelle storie che partecipano al premio si alternano nonni, nonne, bambini e bambine ciascuno con il suo carattere, i suoi suggerimenti e le sue ricette di vita. L’invito è a raccontare storie che possono sia incrociare singole esperienze, per esempio quest’anno quelle della scuola di tanti anni fa per i nonni o di quella di oggi per i nipoti, che intrecciare vicende di vita condivise».
Le regole per partecipare
Al Premio possono partecipare tutti coloro (persone adulte, ragazzi e alunni delle scuole) che hanno una storia da raccontare sul tema proposto e che possono rendere protagonisti i nonni da un punto di osservazione opposto a quello degli adulti.
«Nelle residenze della Fondazione Oic – racconta Davide Ceron, educatore professionale e Coordinatore delle attività per la coesione sociale dell’OIC – tutti gli ospiti, grazie al lavoro degli educatori, vengono invitati a raccontarsi. Ogni anno il Premio si presenta come momento unico e originale per trascrivere il racconto in testo e fissare ricordi ed esperienze di vita. ‘Stimolazione, recupero, valorizzazione rendono l’anziano protagonista. Tutti concetti che trovano applicazione nel lavoro d’equipe all’interno delle strutture della Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus».
Entro il 30 aprile 2022, ogni partecipante può inviare un massimo di 3 elaborati (racconti brevi o poesie in qualsiasi metrica) in formato digitale all’indirizzo di posta elettronica concorso@oiconlus.it
La Giuria, presieduta da Antonia Arslan, scrittrice, traduttrice e accademica italiana, che selezionerà un massimo di 30 opere che saranno pubblicate in un volume edito da Cleup Editore.
Il regolamento
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