Addizionale Irpef Veneto, Cunegato: “la Lega sta dalla parte dei più ricchi”

“IL CAPO LA CHIAMA “TAX FREE”, IN REALTA’ SI LEGGE MINORI TASSE AI RICCHI E SERVIZI PIU’ CARI PER GLI ALTRI!”. Inizia così il post pubblicato da Carlo Cunegato sul suo profilo Facebook. L’esponente del movimento il Veneto che vogliamo si scaglia contro Zaia e la Lega.

In particolare, la critica è rivolta contro la mancata applicazione dell’addizionale Irpef in Veneto, presente in tutte le altre regioni per quei redditi superiori ad un tetto stabilito: “Da anni Zaia si vanta di non applicare l’addizionale Irpef in Veneto, presente praticamente in tutte le Regioni. Per esempio a Bolzano si paga 1,23% dai 35mila euro ai 55mila e l’1,73% sopra i 75mila. In Emilia Romagna l’addizionale è molto progressiva e prevede 5 scaglioni, così come in Lazio dove i redditi sopra i 75mila euro arrivano a pagare il 3,33%“.

Nonostante per Zaia e la Lega sia un vanto, questo provvedimento provoca un aumento di tutte le altre tasse che i contribuenti, anche quelli più poveri, devono pagare. Cunegato scrive infatti: “Contrari ad una piccola tassa di solidarietà per i redditi sopra i 75mila euro, che in realtà significava non applicare la nuova detrazione Irpef, per aiutare i più poveri a pagare le bollette in aumento. Il partito che sta dalla parte dei più ricchi, visto che solo il 5% degli italiani ha un reddito superiore ai 75mila euro”.

Dopo aver scritto circa la situazione nelle altre regioni italiane, il consigliere comunale di Schio continua: “Risultato? Se i più ricchi non pagano, i servizi pubblici a cui devono far fronte tutti, dalla classe media ai poveri, costano di più”. Successivamente, citando la consigliera Ostanel, riporta due esempi concreti degli effetti provocati:

“La nostra consigliera Elena Ostanel ricorda che i veneti pagano una retta media all’asilo nido di 351 euro, contro una media nazionale di 305 euro. Meno tasse ai ricchi significa anche una media spesa di 550 euro in più all’anno per chi ha un figlio all’asilo.
Che dire poi dell’aumento del ricorso alla sanità privata? La sanità privata è di due tipi: quella convenzionata e quella definita out of pocket, ovvero quella pagata direttamente dai cittadini, che devono mettere mano al portafoglio. Giorgio Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, ha ammesso pochi giorni fa, che le aziende di sanità privata hanno aumentato il fatturato del 40% rispetto al periodo Pre Covid. Meno tasse ai ricchi significa meno servizi sanitari gratuiti, significa tradire il principio del diritto alla cura previsto dalla Costituzione”.

Infine conclude: “La tassazione non è una questione tecnica, è una questione eminentemente politica. La Lega si dimostra, e lo aveva dimostrato in maniera manifesta con la flat tax, a favore delle tendenze neoliberiste degli ultimi 30 anni, che hanno aumentato la povertà, che hanno acuito la diseguaglianza, anche attraverso una tassazione meno progressiva e il conseguente taglio dello Stato Sociale”.

Carlo Cunegato
Il post pubblicato su Facebook da Carlo Cunegato

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