È stato inaugurato questa mattina l’Hospice di Asiago, la nuova sezione dell’ospedale che accoglierà nel reparto di Medicina guidato dal dottor Marchetti i malati oncologici terminali e tutti coloro che necessitano di cure palliative.
“Con questa struttura – spiega il direttore generale Carlo Bramezza – andiamo ad aggiungere un altro tassello importante e rispondiamo ad un’esigenza molto delicata per la popolazione dell’Altopiano, offrendo la possibilità ai malati terminali e ai loro familiari di restare vicini. La medicina certamente è scienza, ma è anche etica, umanità ed empatia.”
Con una dotazione di tre posti letto, in numero calibrato rispetto ai bisogni della popolazione, l’Hospice si inserisce nella rete assistenziale già costituita da Casa Gerosa a Bassano del Grappa e dalla Fondazione OIC onlus a Thiene e va ad integrare l’attività svolta sull’Altopiano dall’unità operativa complessa di cure palliative. L’assistenza domiciliare continuerà ad essere l’opzione terapeutica prioritaria nelle situazioni che lo consentono, ma il nuovo Hospice garantirà la necessaria continuità assistenziale a quei pazienti che necessitano di ricovero, offrendo un contesto dedicato dal punto di vista ambientale, organizzativo e specialistico sul piano professionale. “Siamo orgogliosi di riuscire a far crescere i servizi che questa struttura offre ai cittadini. Servizi che aumentano anche la capacità di attrarre professionisti. Non bisogna dimenticare mai che è la qualità delle persone a determinare la qualità dell’organizzazione”, commenta il dottor Spano, che fino a fine anno manterrà il suo ruolo prima di dedicarsi alla programmazione sanitaria della Regione Veneto.
“L’Hospice è un ambiente confortevole e adeguato per i pazienti terminali – ha sottolineato il dottor Di Caprio – realizzato in virtù della sensibilità verso i malati. Finora Medicina ha contenuto tante patologie che in realtà più grandi sono trattate in maniera più specialistica, ma da oggi anche qui ad Asiago per l’oncologia si ha un occhio di riguardo.”
Nell’Hospice, infatti, verranno offerte cure in linea con i principi delle cure palliative, comprensive di assistenza medica, infermieristica, psicologica, sociale e spirituale, finalizzate all’accompagnamento globale della persona malata e dei suoi familiari, al controllo dei sintomi e al miglioramento della qualità di vita. Per ogni paziente sarà formalizzato uno specifico protocollo per il controllo del dolore e dei sintomi, per la sedazione, l’alimentazione, l’idratazione e programmi per l’informazione, la comunicazione e il sostegno anche alla famiglia, oltre all’accompagnamento alla morte e all’assistenza al lutto.
Orgoglioso del nuovo servizio anche il primario di Medicina, il dottor Marchetti, che esalta l’unicità della realtà locale: “L’apertura dell’Hospice è utile per tutti i cittadini dell’Altopiano e comporta l’eccezionale esistenza di un percorso completo per l’oncologia al secondo piano della struttura, con gli ambulatori, le postazione per la chemioterapia, i posti letto per i ricoveri e, da ultimo, per le cure palliative. Si tratta tra l’altro dell’unico Hospice all’interno di un ospedale, quindi con personale abituato a lavorare nell’ambiente medico”.
Persiste il problema della carenza di personale medico, come confermato anche dalla dottoressa Ludmilla Zuccarino, primario di Cure Palliative, ma è previsto un concorso per l’assunzione di nuove figure. “Il servizio è dedicato non solo ai malati oncologici, ma anche ai portatori di altre patologie degenerative che necessitino delle cosiddette cure di fine vita. Dobbiamo dare a tutti la stessa opportunità di ricevere cure palliative, magari assistendo qualcuno anche a domicilio”, ha spiegato la dottoressa.
Presente all’inaugurazione anche il sindaco di Asiago, che ha portato i saluti di tutte le amministrazioni e dell’Unione Montana, oltre a ringraziare la direzione dell’ospedale per gli sforzi compiuti a vantaggio della popolazione dell’Altopiano: “Da tempo ormai i cittadini hanno preso l’abitudine di lamentare nell’ufficio del Sindaco i disservizi e la precarietà dell’ospedale di Asiago, ma devo dire che nell’ultimo anno e mezzo le rimostranze sono diminuite – ha detto Roberto Rigoni Stern – L’Hospice dà un senso di vicinanza alle fasce deboli, alle persone che soffrono e alle loro famiglie. La promozione turistica attuata, poi, sta dando i suoi frutti e in questo senso vanno gli sforzi dell’Ulss per implementare i servizi offerti ad una comunità piccola e in alcuni casi isolata, ma che può anche diventare grande con l’afflusso di turisti nei periodi di alta stagione”.
Analogamente alle altre strutture della rete, anche per l’Hospice di Asiago l’accesso potrà avvenire sia dal domicilio sia da altri reparti ospedalieri, previa verifica del rispetto dei criteri di ammissione e dell’inapplicabilità o inefficacia delle cure palliative domiciliari.
L’ospedale di Asiago, ha assicurato il Dg Bramezza, resterà Covid free per garantire l’accoglienza anche a tutti i pazienti degli altri ospedali dell’azienda nei quali alcuni reparti sono stati riconvertiti e destinati ai contagiati dal coronavirus.
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