Domani alle 17:00 verrà presentato al cinema Lux di Asiago il libro “Il villaggio brucia. Vacareti , partigiani e la fine di un’epopea di montagna“.
Dopo la Casareta degli Ostarei sullo Zovetto, l’opera trova così un nuovo palcoscenico in cui narrare vicende di vita vissuta quasi scomparse dalla memoria collettiva. In particolare, la rappresaglia nazifascista del 7 settembre 1944 a Cesuna è il filo conduttore di un racconto in cui i personaggi sono prima di tutto partigiani del paesaggio.
A Giorgio Spiller il compito di guidare il pubblico, tra un monologo e l’altro, alla conoscenza del contesto storico ma anche paesaggistico in cui si muovono tutti i personaggi del libro. “Sono un artista e andando a caccia di antiche strade e case ho scoperto che queste erano percorse e abitate da persone spesso alla
macchia, contrabbandieri, vacareti, ebrei e partigiani, attori senza nome di un teatro di vita che merita di essere rappresentato come la grande Storia”, spiega l’autore.
Ecco quindi che, oltre all’antefatto della rappresaglia, Spiller traccerà un quadro sommario ma esauriente della Resistenza in Altopiano, con le sue caratteristiche e i suoi limiti, e disegnerà i ritratti di alcuni partigiani di Cesuna oggi quasi dimenticati. Si parlerà quindi di danni di guerra e di macerie, soprattutto di quelle lasciate negli ultimi 50 anni del secolo scorso da una frenesia del nuovo. L’incontro si concluderà con la lettura di un brano di Giovanni Comisso, scrittore trevigiano negli anni ’40 spesso ospite a Cesuna. Correderanno le parole dell’attrice Tullia Dalle Carbonare e dell’autore, insieme a foto d’epoca e non, montate da Andrea Cunico Jegary.
La giovane attrice restituirà vita e parola a tre donne misconosciute protagoniste di un’epopea. La prima, Cecilia Tribbia del Graspo, è stata da bambina una vacareta nelle Bregonze. Dai suoi ricordi ha tratto materiale per un vasta produzione di poesia vernacolare e sarà il suo epitafio ad introdurre l’evento. Pierina Ambrosini Campanara, anche lei vacareta nei pascoli di famiglia sullo Zovetto, è stata inerme testimone della rappresaglia, seduta sul prato accanto alla mucca Adua. Il suo monologo, tratto dalla testimonianza raccolta da Spiller, evocherà un mondo pacifico a misura di bambina e la sua devastazione vista da una platea naturale. Infine, Maria Spiller Ton, ardita e spiritosa, racconterà anche lei nel dettaglio e nel familiare dialetto quel che è successo dentro il villaggio, con la concitazione e la disperazione di quella giornata il cui ricordo è stato a lungo affidato soltanto a una targa affissa su un muro nel 1946.
Tullia Dalle Carbonare ha già impersonato un’eroina sui generis dell’Altopiano, con un copione scritto sempre da Giorgio Spiller, nell’intento di ridare visibilità ai luoghi dimenticati dalla storia. Nel 2015 nelle vesti della diciannovenne asiaghese Emma Stella, coraggiosa ed accorata, Tullia ha gridato “assassini, assassini” ai nazifascisti che il 7 settembre 1944 hanno costretto la popolazione ad assistere alla fucilazione accanto al duomo di Asiago del giovane partigiano Giobatta Gnata, originario di Maragnole come Tullia, macabra messinscena in contemporanea con la rappresaglia incendiaria di Cesuna. Con questo pezzo l’attrice è poi entrata nell’Accademia Teatrale Veneta, per intraprendere percorso internazionale tra commedia dell’arte e creazione di maschere che l’ha portata fino a Parigi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline