Plateatici: Confcommercio chiede l’esonero del pagamento anche il per il 2022

Lettera ai sindaci del presidente Rebecca e del direttore Boschiero: la gratuità è un volano per le attività del settore. Sarebbe un peccato perdere l’atmosfera dei tavolini all’aperto

Calendario alla mano, mancano poche settimane al termine di una delle agevolazioni concesse ai pubblici esercizi per rispondere all’emergenza Covid-19 che più hanno funzionato, non solo perché hanno permesso a queste imprese duramente colpite dalla pandemia di preservare la maggior parte della clientela e risparmiare sui costi, ma anche perché hanno trasformato, in meglio, il volto di città e paesi.
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Si tratta della gratuità dei plateatici, ottenuta a fronte delle istanze presentate a più riprese da Fipe Confcommercio nazionale,  ovvero della possibilità, offerta a bar e ristoranti, di non pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Il 31 dicembre 2021 la norma – ovvero il Decreto 41/2021 –  scade e a meno di proroghe le imprese dovranno tornare a mettere mano al portafogli se vorranno continuare ad effettuare il proprio servizio in queste aree esterne. Una eventualità che potrebbe essere un salasso per tanti locali. Sì perchè nel frattempo, proprio per ovviare alla limitata capienza causa Covid-19 e per rispondere a tanti clienti che preferiscono stare all’aperto, c’è chi il plateatico l’ha ingrandito, spesso anche raddoppiato, grazie anche alla disponibilità delle amministrazioni comunali.
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Oggi il colpo d’occhio che un cittadino e un turista hanno è senz’altro pregevole, perché tutti questi plateatici creano un’atmosfera molto accogliente e impreziosiscono vie e piazze – afferma Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza –. Sarebbe un vero peccato perdere questa ricchezza svuotando i centri storici, come le periferie, di sedie e tavolini esterni”. Ma con il possibile stop alla gratuità, unito alla dimensione maggiorata dei plateatici di oggi, c’è chi si troverebbe ad affrontare cifre difficili da gestire nell’attuale situazione di mercato e con la stagione invernale alle porte.Da qui la richiesta a tutti i sindaci del vicentino di “valutare fin d’ora la possibilità di prevedere, per il 2022, un’esenzione o una riduzione, quanto più ampie possibili, relativamente al pagamento, in capo ai pubblici esercizi, del canone unico (che comprende anche il plateatico), a prescindere da eventuali nuove misure adottate a livello nazionale”.
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A firmarla, Sergio Rebecca e Ernesto Boschiero, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Vicenza, che hanno spedito una specifica lettera a tutti i Comuni della provincia.
L’esonero dal pagamento ha rappresentato un volano per le attività del settore – spiegano i vertici dell’Associazione -. Ne è conseguito un risparmio di spesa, che giova ai bilanci aziendali fortemente in crisi”. Ma ora, scrivono Rebecca e Boschiero, “le previsioni di crescita economica per il 2022 sono incerte e cupe” e dunque in “un’ottica di lungo periodo, la somministrazione all’esterno potrebbe rappresentare una importante soluzione”, anche alla luce di quella che è sempre più una preferenza della clientela.
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Da qui, dunque, la richiesta di prolungare l’esenzione di pagamento o quanto meno prevedere forti riduzioni, per preservare la vivacità e il fascino di città e paesi, trasformati, in questo periodo, in autentici “salotti”. L’impegno dei titolari di bar e ristoranti, che sull’abbellimento e ampliamento dei plateatici hanno anche investito risorse importanti pur in un periodo difficile, merita un supplemento d’attenzione: se non ci penserà il Governo, potrebbero essere proprio gli amministratori locali ad intervenire, considerato che hanno tutti i giorni sotto gli occhi i benefici che questa agevolazione ha portato.
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C. stampa
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