Fa parte delle celebrazioni per il centenario della traslazione del Milite Ignoto la Staffetta Cremisi della Pace organizzata dall’Associazione Nazionale Bersaglieri che si svolgerà dal 18 al 28 ottobre unendo Trento e Trieste con un itinerario che attraversa alcuni dei luoghi più significativi della Grande Guerra.
La staffetta, che partirà dal cimitero militare internazionale di Amras a Innsbruck, porterà il testimone a Gallio e Asiago giovedì 21 ottobre per poi proseguire il suo percorso verso la pianura e il Friuli Venezia Giulia. In conclusione della rievocazione, a novembre, l’atto finale vedrà a Roma la sfilata da Porta Pia all’Altare della Patria.
La tappa sull’Altopiano
Giovedì 21 ottobre la staffetta giungerà a Gallio provenendo dal sacrario del Monte Grappa.
Il ritrovo è previsto per le 9 alla Chiesetta della Madonna della Salute, di fronte al Parco Crocetta. Dopo l’alzabandiera e una cerimonia in onore ai Caduti, alla presenza delle autorità verrà scoperta la targa commemorativa al Milite Ignoto, cui proprio quest’anno Gallio, Asiago e altri comuni dell’altopiano hanno conferito la cittadinanza onoraria.
Alle 9.30 partirà poi la staffetta alla volta del Sacrario Militare di Asiago, accompagnata dalla fanfara dei Bersaglieri.
È previsto per le 11 l’arrivo al Piazzale degli Eroi passando attraverso Piazza Carli, Piazza II Risorgimento, via Marconi, via Matteotti e viale della Vittoria. Alle 11.30 la cerimonia si concluderà con la deposizione della corona presso il Sacrario Militare.
Per poter partecipare alla staffetta a Gallio è necessario iscriversi presso l’ufficio turistico del paese entro sabato 9 ottobre.
Per partecipare alla staffetta nella porzione di Asiago, ci si può iscrivere presso lo IAT di Piazza Carli entro lunedì 11 ottobre.
Il testimone
Testimone della staffetta sarà la campana dei Caduti per la pace Maria Dolens, la più grande al mondo, che ogni sera suona 100 rintocchi in onore dei caduti di tutte le guerre.
La campana venne fusa nel 1924 col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale. Subì poi altre fusioni poiché non corrispondeva al suono voluto e a causa di successive incrinature.
Fu battezzata la prima volta col nome Maria Dolens il 24 maggio 1925 e l’ultima da Paolo VI il 31 ottobre 1965.
Sulla superficie reca inciso:
Nulla è perduto con la Pace.
Tutto può esser perduto con la guerra.
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