Il complesso universitario di viale Margherita è completo. Oltre 19 mila metri quadrati di superficie destinati ad essere centro di eccellenza formativa e traino dell’innovazione d’impresa.
Una storia lunga più di vent’anni, i cui protagonisti si sono ritrovati stamattina per aprire assieme le porte dell’edificio agli studenti. Presenti Francesco Rucco, presidente della Provincia di Vicenza e sindaco del Comune di Vicenza, Mario Roberto Carraro, presidente della Fondazione Studi Universitari, Giorgio Xoccato, presidente della Camera di Commercio, Alessandro Mazzucco presidente della Fondazione Cariverona, e il prof. Marino Quaresimin, direttore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali (DTG) dell’Università di Padova.
Il secondo e terzo stralcio del polo universitario triplicano gli spazi a disposizione, visto che il secondo edificio si sviluppa in continuità strutturale ed estetica al primo, ma è lungo il doppio. Il primo edificio – già utilizzato per i corsi di laurea in Economia dell’Università di Verona e per quelli di Ingegneria e di Sicurezza e Igiene Alimentare dell’Università di Padova – ha infatti una capienza massima di 1.200 persone, mentre il secondo arriva a contenerne 2.500, per un totale quindi di 3.700 posti suddivisi tra aule, sale riunioni, reading room e uffici.
L’investimento economico per il nuovo edificio è importante, ammonta a 12 milioni di euro a carico della Provincia di Vicenza ma con il fondamentale contributo di Fondazione Cariverona e Camera di Commercio e ulteriori 3 milioni di euro investiti dall’Università degli Studi di Padova per gli arredi, i sistemi di rete e le dotazioni informatiche e audiovideo.
L’investimento totale per la realizzazione del complesso universitario ammonta a quasi 28milioni di euro, comprensivi di acquisizione dell’area, bonifiche, progettazioni e lavori.
“La Provincia di Vicenza ha creduto da subito nella necessità di un polo universitario a Vicenza – afferma il presidente e sindaco Francesco Rucco – ci ha investito risorse ed energie, attraversando non poche difficoltà, e possiamo orgogliosamente dire che il lavoro di squadra ha funzionato. Il complesso universitario di viale Margherita è l’opera più importante costruita a Vicenza negli ultimi decenni, strategica non solo per la città, ma per l’intero territorio provinciale, perché elegge Vicenza città universitaria e fissa un punto attorno al quale deve svilupparsi una più ampia idea di cittadella degli studi, fatta non solo di spazi didattici, ma anche di servizi. Parte da questa struttura la riqualificazione di un’area della città che ora rappresenta un luogo di formazione di alto livello, a cui guardano con interesse giovani destinati ad essere la linfa vitale delle nostre imprese e, più in generale, dell’economia del nostro Paese. La strada è tracciata, percorrerla significa investire nel futuro.”
Sul significato del traguardo raggiunto e sulle nuove prospettive che si aprono ora per l’ulteriore crescita della presenza universitaria a Vicenza richiama l’attenzione Mario Roberto Carraro: “Con il completamento del II e III stralcio del polo didattico di viale Margherita, la presenza universitaria in Vicenza acquisisce un simbolo che la identifica. L’edificio disegnato dall’architetto Natalini da oggi sarà non solo presente nella vita degli studenti universitari che lo animeranno ogni giorno, ma rappresenta un visibile e tangibile segno di come tutto il territorio abbia creduto e sostenuto nell’investimento necessario per sviluppare l’attività accademica in Vicenza. Un investimento molto importante, che apre la strada ad un ritorno altrettanto importante: in competenze, in ricerca, in idee e in competitività dell’intero territorio, partendo dai giovani. Il segno di come, quando sono importanti, le cose si possono fare in questo magnifico spigolo d’Italia, dove tutti hanno contribuito per questo risultato. Un progetto nel quale anche l’Università di Padova ha fortemente creduto, integrando e finanziando parte di questa avventura. È giunto quindi il momento per immaginare il passo successivo: Vicenza ha l’obiettivo di diventare una piccola città universitaria, con i suoi 5.000 studenti che cresceranno nel prossimo futuro, mantenendo le caratteristiche che hanno sempre animato il suo sviluppo universitario. Eccellenza, strutture di qualità, forte integrazione con l’economia del territorio.”
Un traguardo raggiunto anche grazie al pieno sostegno della Camera di Commercio di Vicenza. La collaborazione con la Provincia di Vicenza, diretta alla riqualificazione del complesso di Viale Margherita da adibire al polo universitario, risale al 2010: l’allora Presidente Mincato volle costruire un’operazione strategica che avrebbe impegnato la CCIAA di Vicenza per più esercizi con un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro a fronte del quale la CCIAA acquisisce oggi una importante quota di proprietà dell’intero complesso immobiliare universitario.
Non solo, la Camera di Commercio di Vicenza ha garantito – e continua a garantire – un contributo annuo di 300 mila euro alla Fondazione Studi Universitari per le sue attività a supporto dei percorsi universitari a Vicenza.
Il complesso universitario di viale Margherita
Il complesso universitario è stato progettato dall’architetto Adolfo Natalini e contiene aspetti di notevole pregio architettonico.
Il linguaggio architettonico, memore della lezione del miglior post modernismo, si caratterizza per un composizione di matrice classica che unisce la semplicità e chiarezza dell’impianto alla precisione dei dettagli costruttivi. La linea estetica delle coperture a botte dell’ultimo livello degli edifici è un voluto richiamo ad alcuni straordinari modelli delle architetture più significative venete.
Longitudinalmente la struttura è suddivisa in tre grandi aree: le due esterne per la didattica e un corpo centrale che serve da atrio e spazio di relazione su più livelli, con grandi ballatoi.
Lo spazio di relazione è illuminato dalla luce naturale attraverso le ampie vetrate poste alle estremità e in alto. Grazie a quest’area centrale, l’edificio ha una tipologia ad atrio passante con evidenti vantaggi bioclimatici. Degne di nota anche le balaustre interne e i parapetti delle due grandi scalinate in lastre di vetro trasparenti, che danno agli spazi interni caratteristiche di leggerezza e grande profondità.
L’accesso all’edificio avviene attraverso un’area soprelevata che si configura come piazza centrale dell’intero complesso.
La facciata è realizzata con parete ventilata con inserimento di nuovo rivestimento in Gres di tipo Laminam, che oltre alle qualità di leggerezza, stabilità cromatica e dimensionale, presenta una superficie antigraffito con tecnologia a ossigeno attivo che consente la neutralizzazione delle sostanze inquinanti. Il confort acustico all’interno delle aule è garantito dai controsoffittti acustici di alta qualità.
Il complesso è dotato di impianto di riscaldamento collegato alla rete di teleriscalamento, impianto di raffrescamento garantito da un gruppo frigorifero, e un importante impianto di trattamento aria, collegato a 4 unità poste nei vani tecnici in copertura.
I corpi illuminanti sono tutti a LED, molto più performanti e durevoli. Il sistema di evacuazione EVAC controlla in continuo le prestazioni e l’efficienza dei sistemi di allarme e inoltra in automatico messaggi finalizzati alle informazioni di emergenza incendio.
Il sistema audiovideo per la didattica è all’avanguardia. In particolare sono state implementate delle dotazioni multimediali di ultima generazione in tutte le aule previste per la didattica. La dotazione prevede la presenza di un sistema di tipo domotico per il controllo di casse audio, monitor multimediali e sistemi di proiezione, oltre a telecamere predisposte per erogare le lezioni anche a distanza attraverso il web.
Lo stabile è dotato di una rete dati di ultima generazione ad alta velocità, completata da una rete wireless ad alta capacità, in grado di fornire connettività a oltre 1000 utenti in contemporanea.
Le aule e i laboratori informatici sono tutti dotati di un sistema audio e video digitale di alta qualità, basato su una rete LAN dedicata, che permetterà anche di collegare tra loro aule, per creare “spazi virtuali condivisi”, anche tra edifici diversi.
Più in dettaglio, al livello I l’aula più grande del complesso con circa 320 posti è stata completamente cablata e ogni seduta presenta l’alimentazione elettrica per il collegamento di device. Al livello II tre aule sono state completamente cablate con alimentazione elettrica e prese dati, per un totale di circa 300 postazioni, e permetteranno il collegamento di PC e tablet e anche lo svolgimento di prove ed esami di stato. Nelle aule più grandi in posizione intermedia sono stati installati dei monitor di dimensioni 65 pollici per replicare il video della lezione anche per gli utenti più distanti dalla cattedra.
Inoltre i nuovi laboratori informatici (150 postazioni in 3 laboratori) possono operare sia locale sia in remoto sfruttando le risorse del cluster del Progetto Virtual Laboratories dell’Università di Padova.
Dotazione spazi
Il nuovo edificio si estende su 10.480 metri quadrati. Aggiunti ai 8.670 già esistenti, offre una superficie totale di 19.150 metri quadrati, che comprendono 5.120 metri quadrati destinati ad autorimessa.
Il nuovo edificio permette un massimo di 2.510 presenze. Al piano terra ci sono 4 aule da oltre 300 posti l’una, dotate di connessione ultra veloce. Al secondo piano 10 aule, all’ultimo piano uffici, sale meeting, tre sale riunioni da 30 posti e una da 240 posti.
Il primo stralcio può ospitare fino a 1.197 persone. Al piano terra c’è la segreteria, due aule e una reading room, a cui si aggiungono l’auditorium da 300 posti e la caffetteria. Al secondo piano ci sono 3 aule e un laboratorio. Il terzo livello conta la biblioteca, la sala riunioni e aule studio.
In totale il complesso universitario ospita circa 3.700 persone.
C. stampa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline