Quattro ragazze danno voce ai diritti della montagna

Quattro giovani donne dal 1 agosto hanno cominciato un cammino del tutto particolare per far sentire la “Voce della Montagna”.

Se le montagne avessero una voce, quali diritti chiederebbero per sé?! A partire da questo intrigante interrogativo, quattro ragazze hanno viaggiato questa estate tra le montagne alpine e pirenee in un percorso chiamato “United Mountains of Europe”(Montagne Unite d’Europa), sostenuto e patrocinato dal C.A.I. (Club Alpino Italiano), ed ovviamente hanno documentato tutto attraverso i relativi canali social su Facebook (https://www.facebook.com/united.mountains.of.europe/) e su Instagram (https://www.instagram.com/united.mountains.of.europe/).

Adele Zaini, Alessia Iotti, Sara Segantin, Eline Le Menestrel (che purtroppo per motivi fisici ha rinunciato in prossimità della partenza): questi i nomi delle giovani donne che dal 1 agosto hanno cominciato un cammino del tutto particolare per far sentire la “Voce della Montagna”.

Nelle loro 6 tappe (+1) le quattro donne affronteranno diversi modi ed esperienze per assaporare davvero la montagna: prima tappa (svolta il 4 agosto) di speleologia, cioè esplorazione di grotte, in Slovenia nella valle carsica Rakov Skocjan; seconda tappa (svolta il 9 agosto) in Austria nella Forchet Wald per del buon trekking; terza tappa (svolta l’11 agosto) sul Ghiacciaio del Bernina in Svizzera toccando la vetta delle montagne; quarta tappa (svolta il 15 agosto) in Italia nella Val di Mello per fare arrampicata. Le aspettano ancora, a partire da ottobre, il parapendio sui Pirenei francesi, un momento di conclusione e illustrazione del percorso svolto, in Spagna, e…eh, la settimana tappa, sebbene del tutto cittadina, a bassissima altitudine senza neve né isolamento, potrebbe però rivelarsi la più ardua: andare a Bruxelles, alla sede del Parlamento Europeo, per presentare l’ambiziosa proposta di una “Carta per i Diritti della Montagna”.

E a chi chiede loro “Perché avete deciso di intraprendere questa ambiziosa avventura verso il Parlamento Europeo?”
Loro espongono prontamente e con grande entusiasmo i tre motivi alla base di questo cammino davvero politico:

“1.Perché abbiamo sentito un bisogno, un bisogno latente e condiviso da molti. Quello di dare una voce alla montagna, che troppo spesso impotente si trova a subire gli effetti delle nostre decisioni, trattata come qualsiasi suolo sfruttabile per il nostro utilizzo e divertimento, senza alcun rispetto e cura.

2. Rispetto. Un valore che troppo spesso sottovalutiamo ma che è la base fondamentale del nostro vivere la montagna, e questo pianeta. Ci sentiamo superiori, ma quando sei lì, circondat* dalla loro immensità, capisci che non è quella la soluzione, invece che combatterla dobbiamo viverla.

3. Forse proprio per questo approccio che oggi ci troviamo ad affrontare la più grande crisi di tutti i tempi. Ma siamo noi, consapevoli dagli errori passati, che saremo la generazione che farà la storia.

Saranno anche giovani, ma hanno le idee chiare, percepiscono e manifestano esigenze forse fino ad oggi tanto e troppo sottaciute ed ora, quando il Climate Change e una Crisi dell’Economia abbinata alla emersione di tante persistenti e sempre rinnovate Diseguaglienza bussano incessantemente alle porte delle nostre case.

Se è proprio oggi il momento di svoltare in tanti ambiti e nel modo di intendere gli stili delle nostre vite, come individui e come società, queste giovani donne ci offrono spunti di riflessione quantomai preziosi, non mostrandoceli a parole, ma con il proprio sudore. E proprio così lo hanno raccontato al termine delle prime 4 tappe:

Quando parti con uno zaino per un viaggio completamente all’avventura, pensi alle priorità. Tra queste l’apparenza finisce agli ultimi posti. Le nostre gambe dopo queste settimane di cammino, arrampicate, notti sotto le stelle, treni e giornate improvvisate sicuramente non rispecchiano i canoni delle ragazze che vediamo nelle pubblicità. Però rispecchiano perfettamente ciò che siamo. Naturali e sincere, senza filtri. In montagna nessuno ti giudica per una ceretta non fatta o un livido sul ginocchio.
In montagna non importa COME sono le tue gambe, ma DOVE TI PORTANO

Ed allora non possiamo che augurare loro ed augurare a tutti ed alle nostre montagne, fonti di ricchezza (mica solo economica!) da sempre, di avere successo il questo “cammino” che è ben più di mero esercizio sportivo, mero girovagare per l’Europa, anzi: forse è proprio con e grazie all’Europa che una Tutela, vera e duratura, si potrà offrire alle Montagne, a chi ci vive e a chi le vive, anche tutti i giorni.

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