Maxi blitz questa mattina all’alba al Macrillo, uno dei locali notturni più frequentati dai giovani dell’altopiano. Verso le 5 del mattino diverse pattuglie dell’altopiano e della pianura di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Ispettorato del lavoro hanno fatto irruzione nella discoteca, aperta in questo periodo solo come bar in ottemperanza alle normative anti-Covid.
Tra le irregolarità contestate, il volume della musica troppo alto ma soprattutto la presenza di avventori che ballavano sulla pista, attualmente occupata dal gestore con tavolini e divanetti per impedire l’utilizzo come sala da ballo. “Si stanno rincorrendo i fantasmi di una legge ambigua che rende difficile stare alle regole – dice Maurizio Penello, gestore del Macrillo – Se i clienti si muovono in maniera un po’ concitata, diventa ballo da discoteca.”
Le forze dell’ordine, dopo essersi accertate che il personale fosse stato istruito circa i protocolli anti-Covid e dell’esistenza del piano antincendio, hanno fatto rilevare un controllo inadeguato del certificato verde all’ingresso del locale per tutti coloro che vi facevano ingresso. “Se un cliente entra per la prima volta nel mio locale, il personale addetto naturalmente controlla il Green Pass, ma se la stessa persona entra ed esce non gli viene controllato ad ogni passaggio. Mi sembra ovvio – si giustifica Penello – Alcuni elementi oggetto dei controlli poi riguardano le discoteche, non i bar. Quindi io devo trasformare il mio locale in un bar per poter riaprire, ma con le norme da discoteca?”
Un blitz non del tutto inaspettato da parte del gestore, che afferma di aver agito al limite dell’illegalità per protesta: “Da mesi chiedo un appuntamento all’Agenzia delle Entrate per parlare dei ristori tanto pubblicizzati che però, dopo 18 mesi di chiusura, per le discoteche non sono mai arrivati. Non ho ricevuto risposta né al telefono né via pec, perciò ho deciso di provare ad attirare l’attenzione su di me e sul mio locale per ottenere visibilità e, forse, qualche risposta. Ho cercato di essere meno pericoloso possibile per la salute pubblica e più o meno in linea con le normative, pur sapendo di essere al limite della legalità. Probabilmente la pagherò cara, ma questi sono il pensiero e le azioni di persone esasperate – conclude Penello – Io voglio che si parli di me da vivo, non quando sarò arrivato a compiere un gesto estremo“.
In queste ore le forze dell’ordine stanno lavorando congiuntamente per redigere i verbali in base ai quali verranno poi elevate le sanzioni che Penello dovrà pagare e che determineranno le sorti del Macrillo.
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