Il Governo ha appena varato il nuovo decreto per la prevenzione del Covid-19. Con l’assessore regionale Manuela Lanzarin, presente alla Summer School a Gallio, abbiamo voluto fare il punto della situazione sanitaria in Veneto.
Summer School: un evento di calibro nazionale in Veneto dove si parla di sanità in piena pandemia. Quanti spunti ha fornito il Covid-19 per quanto riguarda i temi trattati e quanto è importante non trascurare le altre branche della medicina in favore del virus?
“Credo che la pandemia, oltre ad essere stato un passaggio che ci ha messo a dura prova, possa diventare un’opportunità per rivedere i sistemi sanitari e far tesoro di quello che non ha funzionato. Quindi luci e ombre di questi diciotto mesi. È chiaro che abbiamo capito l’importanza del collegamento ospedale-territorio, il potenziamento di tutta l’integrazione, e il PNRR missione 6 ha questo indirizzo su cui bisognerà capire bene come indirizzare energie. È emerso in maniera esponenziale il problema della carenza del capitale umano, altro tema irrisolto che dovremo affrontare. Abbiamo capito quanto è importante l’innovazione, l’intelligenza artificiale, telemedicina, teleconsulto, telemonitoraggio e come utilizzare questi strumenti che diventano fondamentali. Abbiamo anche imparato che ci sono dei settori che vanno sicuramente potenziati: pensiamo a tutte le strutture extra residenziali per anziani e soggetti non autosufficienti, settori molto deboli e fragili. Dobbiamo sicuramente investire in prevenzione, che è alla base di tutti i sistemi su cui stiamo ragionando.”
Il neo inaugurato ospedale di Asiago rappresenta un traguardo importante per il territorio e la Regione Veneto. Dopo la rassicurazione ottenuta dai cittadini con la sua apertura, sono previsti ulteriori potenziamenti della struttura?
”La struttura, frutto di circa 35 milioni di euro di investimento, è nuova e contiene attrezzature di ultima generazione e un indirizzo specialistico anche sulla riabilitazione cardiologica e ortopedica, quindi portando l’ospedale a specializzarsi come noi vogliamo che sia ogni struttura, oltre a rispondere a un territorio montano con i suoi picchi invernali o estivi. L’investimento in infrastrutture e tecnologie di ultima generazione per noi è costante: ogni anno il Veneto stanzia 70 milioni che servono proprio a rinnovare puntualmente il parco macchine.”
Tema Covid: com’è l’andamento in Veneto? Con l’apertura delle scuole e i classici virus influenzali autunnali è prevista una nuova ondata? Come siete organizzati, oltre ai decreti sul Green Pass?
“I numeri ad oggi sono stabili, con circa 500-700 nuovi positivi al giorno, e anche per quanto riguarda l’occupazione delle terapie intensive non è critica. L’apertura delle scuole ci preoccupa ed è attenzionata con le scuole sentinella, però riusciremo a capire l’evolversi da qui a dieci giorni. Speriamo che la parte peggiore sia passata e che effettivamente abbiamo tutti intrapreso una discesa, anche in ottica di un ritorno alla normalità.”
In Italia da fine settembre si inizia con la somministrazione della terza dose di vaccino. Anche in Veneto è tutto pronto? Ci sono già le dosi necessarie?
”Qui in Veneto iniziamo già da lunedì 20 settembre. I primi saranno i super fragili, le categorie che sono state inserite nella circolare. In Veneto sono 65 mila, quindi siamo già pronti con i centri specialistici all’interno delle strutture ospedaliere o nei punti vaccinali. Siamo pronti a partire anche dentro le case di riposo. Le nostre strutture stanno già raccogliendo il consenso informato.”
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