Il mondo intero sta guardando con preoccupazione l’evolversi della situazione in Afghanistan, le notizie che arrivano raccontano di un popolo in preda al terrore che sta tentando di fuggire dalla ferocia dei talebani che hanno preso possesso dello stato.
In questo scenario così tragico anche in Veneto c’è chi si sta attivando per portare in qualche modo aiuto. Tra le varie realtà in campo, c’è anche quella delle Donne Democratiche Venete che in queste ore stanno inoltrando ai Sindaci e ai Consigli Comunali un Ordine del Giorno che oltre a solidarizzare col popolo afghano impegna anche i Comuni di assumere provvedimenti necessari e conseguenti per accogliere almeno una donna afghana o chiunque altra persona afghana fuggita dal proprio Paese ed i suoi figli fino a quando non potrà ritornarvici in sicurezza.
Come afferma Claudia Longhi, Responsabile e Portavoce del gruppo, “di fronte a tanto terrore e rischio di scivolamento verso una vita inumana e degradata se non la violenza, la schiavitù di fatto e la morte, gli appelli non bastano più” è necessario quindi agire e mobilitarsi fin da subito per dare un aiuto concreto.
Davanti ad una situazione così tragica non possiamo girarci e fare finta di nulla, le donne, gli uomini e i bambini afghani che stanno scappando dal regime talebano, raccontano un po’ anche la nostra storia; quella di un popolo che poco più di 100 anni fa ha lasciato la propria casa, i propri ricordi, la propria vita per sfuggire dalle bombe di una guerra di cui ancora oggi, le cicatrici sono ben visibili.
Anche noi siamo stati profughi, non dimentichiamolo mai.
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