Sono oltre 11 mila – 11.334 per la precisione, pari al 43,45% – gli adolescenti tra i 12 e i 18 anni che in ULSS 7 Pedemontana hanno già ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti-Covid, e di questi 3.845 hanno già ricevuto anche la seconda dose.
Un numero significativo, anche considerando il periodo che ha spinto molte famiglie a rimandare al rientro dalle ferie la vaccinazione dei figli. Ed ora che le vacanze per quasi tutti sono finite, o si apprestano a finire, l’ULSS 7 Pedemontana punta a incrementare ulteriormente la percentuale di copertura nella fascia di età dei giovanissimi: «Oltre 11 mila adolescenti nel nostro territorio si sono già vaccinati e confido che gli altri lo facciano nei prossimi giorni – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza -. Si parla molto dell’importanza di garantire la didattica al 100% in presenza quest’anno, dopo due anni scolastici resi estremamente difficili dalla pandemia e tanti altri disagi sopportati dagli adolescenti. Questo però sarà possibile solo con una copertura il più possibile estesa tramite il vaccino, per scongiurare che ci sia già dopo poche settimane un moltiplicarsi dei casi di contagi nelle classi, con tutte le conseguenze del caso sul piano organizzativo. Questo senza dimenticare naturalmente che questi 11 mila adolescenti sono già adesso liberi di svolgere tutte le attività extrascolastiche nonché di accedere ai luoghi di ritrovo: per gli adolescenti più che mai il vaccino è anche lo strumento per riconquistare quella socialità che tanto gli è mancata negli ultimi anni».
Proprio per agevolare al massimo la vaccinazione tra le fasce più giovani della popolazione, l’ULSS 7 Pedemontana, che da giugno ha sottoscritto uno specifico accordo con i Pediatri di Libera Scelta per organizzare su prenotazione la vaccinazione decentrata e capillare, estenderà fino al 31 agosto la possibilità di accesso diretto, dunque senza necessità di prenotazione, nei punti di vaccinazione, dopo che sono stati più di 220 i giovani che hanno colto questa opportunità da venerdì scorso.
A sottolineare l’importanza della vaccinazione è anche il dott. Massimo Scollo, Direttore della Pediatria dell’ospedale di Santorso: «La vaccinazione riduce il rischio di trasmissione, ma anche di mutazione del virus. In questo periodo la popolazione pediatrica è quella che in proporzione presenta i maggior numero di positivi, e anche se almeno per ora la maggior parte di loro presenta sintomi ridotti, sono comunque presenti casi di adolescenti con patologie correlate importanti, sia di tipo respiratorio, sia come “long Covid”, dunque con conseguenze anche a lungo termine. Vaccinarsi è dunque un bene per la collettività, ma anche per il singolo».
Un messaggio ribadito anche dal dott. Franco Cadore, referente FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) per il Distretto 1: «La vaccinazione è indispensabile per evitare il ripetersi dei tanti sacrifici che i ragazzi hanno già dovuto affrontare: la didattica a distanza, la sospensione delle attività extrascolastiche, il venir meno della dimensione sociale della loro vita. Quanto alla sicurezza del vaccino, ogni atto medico comporta un minimo rischio teorico, anche leggendo i bugiardini di qualsiasi medicinale possono sorgere dei dubbi, ma il rapporto costo-benefici è di gran lunga a favore del vaccino. Perché funziona ed è l’unica via per tornare ad una vita “piena”, così come la conoscevamo prima della pandemia, e i rischi di effetti collaterali sono davvero minimi. I numeri e la casistica lo dimostrano».
Sulla stessa linea anche il dott. Daniele Pittarello, referente FIMP del Distretto 2:
«È importante coprire tutta la popolazione vaccinabile per limitare al massimo alla circolazione del virus, anche perché se continua ad avere dei “serbatoi” di popolazione attiva dal punto di vista sociale, continuerà a mutare con il rischio che possa non rispondere più nemmeno ai vaccini in uso. Quando si decide di fare una vaccinazione, di qualsiasi tipo, quel che conta è il bilancio costi-benefici e anche nel caso del siero anti-Covid i rischi sono infinitamente bassi rispetto a benefici che sono enormi. Tanto più che gli ultimi dimostrano che anche i giovanissimi si stanno infettando, talvolta sviluppando la malattia anche in forma grave»
C. stampa ULSS 7
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