Foza, vacanti le deleghe a turismo, commercio e artigianato

Alberti: "Non sono più disposta a metterci la faccia facendo brutte figure e mancando di rispetto alla mia comunità"

Melissa Alberti

L’assessore, nonché vicesindaco di Foza, Melissa Alberti con una lettera indirizzata al Sindaco ha comunicato la settimana scorsa la propria rinuncia ad alcune importanti deleghe. La motivazione, spiega l’assessore Alberti, risiede nella sopravvenuta mancanza di “fiducia, spirito collaborativo e comunione di intenti” per quanto riguarda le iniziative rivolte al turismo, al commercio, all’artigianato e ai rapporti con le associazioni.

Non si tratta del primo scontro tra Vicesindaco e Sindaco, i cui rapporti già in passato erano risultati poco distesi per divergenze di pensiero e azioni, ma Melissa Alberti stavolta parla della goccia che ha fatto traboccare il vaso. La goccia in questione sarebbe stata versata lo scorso weekend, in occasione del 15° raduno dei mezzi agricoli e forestali in programma a Foza.

Secondo quanto dichiarato dall’assessore Alberti, il sabato solo per una serie di casualità sarebbe venuta a conoscenza della presenza di un gazebo del partito “Liga Veneta” prevista per la domenica nella piazza del paese. “Non essendo a conoscenza di quanto sentito, ed indispettita, oltre che in disappunto, perché per la stessa data era in programma da mesi il 15° raduno dei mezzi agricoli e forestali, ho chiesto conferma al Sindaco, premettendo che in caso di risposta affermativa avrei provveduto all’annullamento immediato dell’evento“, spiega l’assessore. “Gli eventi e le manifestazioni di carattere culturale, storico, artistico e volti all’intrattenimento sono stati pensati, programmati e coordinati dalla sottoscritta, in qualità di assessore al turismo, alla cultura e alle attività museali, con spirito e scopi ben precisi e ben noti al Sindaco, alla Giunta e all’intera amministrazione. I principali di questi sono aggregazione, condivisione, collaborazione, egual rappresentazione delle categorie, inclusività, tutti volti alla preservazione delle tradizioni, usi e costumi locali, ma soprattutto all’interesse comune. Quanto detto pare del tutto incompatibile con interessi privati, parziali o di partito, ragion per cui reputo totalmente inadeguata e non consona la presenza di un gazebo di un partito, qualunque esso sia, nel corso di un evento storico e culturale della nostra comunità.

Una volta arrivata la risposta affermativa del sindaco Bruno Oro, con la quale spiegava di essere stato costretto a dare l’autorizzazione per quella domenica alla richiesta formulata dal referente del partito in questione, Giorgio Tagliaro, l’assessore Alberti avrebbe quindi chiesto spiegazioni sul motivo per cui non era stata informata e, dopo la risposta testuale ricevuta: “Perché è da una settimana che non ci vediamo” è arrivato l’annullamento dell’evento in programma. “Sono sempre e da sempre reperibile telefonicamente – protesta Alberti – Lo stesso Sindaco nell’ultima settimana mi aveva contattata più volte per altre questioni, di certo non meno importanti ma forse non così prioritarie o legate al rispetto delle persone, dei luoghi, dei momenti e dei ruoli.

Di qui, il botta e risposta che avrebbe poi convinto il sindaco Oro a rinviare ad altra data il gazebo della Liga Veneta. “Quello che mi lascia più amarezza è che se non avessi saputo, per pura coincidenza, della presenza di un gazebo di un partito, uno tra i più storici eventi della comunità di Foza sarebbe stato strumentalizzato per finalità che non appartengono né alla comunità di Foza né al suo assessore, e che il Sindaco, sciente e consapevole, non se ne sarebbe curato minimamente – conclude l’assessore Alberti – Mi chiedo a questo punto perché il Sindaco non mi abbia comunicato la cosa e perché abbia detto di essere stato obbligato a dare l’autorizzazione, se poi in mezz’ora ha potuto dire al Signor Tagliaro di non venire in quell’occasione.

Restituisco le deleghe per motivi che vanno al di là della politica – precisa il Vicesindaco – Non sono più disposta a metterci la faccia facendo brutte figure e mancando di rispetto alla mia comunità, nonché a vedere il mio lavoro strumentalizzato da terzi per mancanza di tatto.
Si spiega così la rinuncia alle deleghe, che dovranno ora essere ridistribuite o assunte dal sindaco Oro nel corso del prossimo consiglio comunale.

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