Sembra non esserci più margine per il dialogo all’interno della casa comunale di Gallio, dove ormai da settimane i rapporti sono estremamente tesi tra la maggioranza del sindaco Emanuele Munari e l’opposizione costituita dal gruppo Noi di Gallio e le sue contrade.
Dopo il consiglio comunale del 23 giugno che aveva visto volare urla e parole grosse tra i partecipanti, i consiglieri di opposizione avevano inviato alla maggioranza e alla stampa una nota in cui invocavano le dimissioni del sindaco Munari: “Abbiamo deciso di attaccare il Sindaco in ogni sua azione e di controllare e verificare la bontà, la correttezza e l’efficacia della sua azione amministrativa in tutte le sedi istituzionali. Non si tratta qui di colpire una persona ma di porre mano ad una situazione politico/amministrativa divenuta insostenibile. La nostra azione finirà quando il Sindaco si dimetterà“, si legge nella lettera firmata dai consiglieri Massimo Sambugaro, Loris Stella e Andrea Pinaroli.
Una richiesta di dimissioni sulla quale Munari ha promesso di ragionare. Nel frattempo però, durante l’ultimo consiglio comunale consumato martedì scorso, i consiglieri di maggioranza hanno chiesto con forza le dimissioni in blocco della minoranza: “Le azioni di ostruzionismo per quanto riguarda i nuovi criteri di assegnazione delle malghe che premiano i giovani allevatori di Gallio e di tutto l’altopiano, la totale assenza durante l’emergenza pandemica e le critiche nei confronti degli amministratori e dei volontari che si adoperavano per aiutare le persone in difficoltà, la ridicolizzazione dell’istituto del Consiglio Pastorale e, altrettanto grave, la tendenza a farsi pilotare e manipolare da qualche amministratore di un altro comune e da qualche leghista locale dimostrano l’inadeguatezza e l’incompetenza del gruppo di minoranza“, afferma il sindaco Munari.
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