Prosegue senza tregua la vicenda tra Angelo Roffo e l’amministrazione comunale di Roana. Giovedì 27 maggio l’imprenditore ha fatto depositare ai propri avvocati un’istanza al garante regionale dei diritti della persona del Veneto per chiedere che venga accolta la propria richiesta di accesso agli atti rivolta agli uffici del Comune.
In gennaio infatti Roffo, dopo aver ricevuto dall’ente pubblico l’invito al pagamento dei canoni concessori degli impianti sportivi per l’anno 2020, aveva risposto chiedendo la disponibilità da parte del comune di Roana a ridurre in via temporanea il canone in considerazione della particolare situazione che si era venuta a creare con la pandemia, costringendo alla chiusura prima parziale e poi totale degli impianti sia nel 2020 che per metà del 2021. In particolare, Roffo chiedeva che venisse applicato un trattamento analogo a quello adottato da numerosi altri Comuni a sostegno degli imprenditori, con una riduzione del canone pari al 50% per il periodo di attività contingentata e del 90% per il lungo periodo di completo stop dell’attività. In quell’occasione, l’imprenditore aveva anche espresso la propria disponibilità ad un incontro con l’amministrazione comunale volto a concordare una soluzione che potesse riequilibrare la corrente disparità dei rapporti.
A quella richiesta però il Comune non aveva dato riscontro.
Consultando l’albo pretorio del comune di Roana, Roffo aveva poi appreso che a metà del febbraio di quest’anno l’amministrazione aveva affidato al dottor Mario Timpano l’incarico di “redigere un parere per la riduzione dei canoni per gli immobili comunali locati e destinati ad attività commerciali, sia a ditte imprenditoriali che ad associazioni in genere e pro loco, in relazione alla sopravvenuta impossibilità di esercitare le attività di natura commerciale previste in contratto a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19“.
Dopo essere venuto a conoscenza in via informale del fatto che il dottor Timpano avesse provveduto a redigere in maniera tempestiva il proprio parere, il 17 marzo Roffo aveva presentato regolare richiesta di accesso agli atti per la visione e il rilascio di una copia del parere in questione.
Anche a questa richiesta il Comune non aveva dato riscontro alcuno.
Quasi due mesi più tardi, il 7 maggio, Roffo aveva cercato nuovamente un contatto con il Comune, ricordando l’esistenza della propria richiesta di accesso agli atti e facendo presente che, considerato che era ampiamente trascorso il termine di 30 giorni previsto dalla legge, qualora non ci fosse stato un riscontro immediato si sarebbe attivato per la tutela dei propri diritti e interessi.
Nemmeno a quella comunicazione era seguita una risposta da parte del Comune.
Per questo motivo, giovedì scorso l’imprenditore Angelo Roffo si è trovato costretto a rivolgersi al garante dei diritti della persona e alla commissione per l’accesso ai documenti amministrativi affinché sottoponga ad un esame di valutazione la condotta dell’amministrazione del comune di Roana che dopo 70 giorni non ha ancora provveduto ad evadere la richiesta di accesso ad un atto pubblico, la cui redazione è stata peraltro pagata con denaro dei cittadini contribuenti.
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