Ristoranti e bar: dal 1° giugno al via il servizio nelle sale interne

Il presidente di Fipe-Confcommercio Gianluca Baratto: “Felici di poter tutti finalmente lavorare. Ai clienti diciamo grazie per il sostegno in questi mesi difficili: ora è il momento di tornare alla normalità”

È iniziato il conto alla rovescia per tornare a sedersi all’interno di un ristorante, di una pizzeria, di un bar. Finalmente dall’inizio della prossima settimana (vale a dire martedì 1° giugno) il settore potrà tornare alla normalità, o quasi, considerando che alcune restrizioni rimarranno. Dopo quella che potremmo tranquillamente definire la “falsa partenza di maggio”, con la possibilità di sedersi solo nei plateatici all’aperto dei locali che è stata però fortemente penalizzata dalle bizze del maltempo, ora si comincia a fare sul serio con il via libera alle sale interne di bar e ristoranti, dove ci si potrà sedere comodamente per un caffè, un pranzo, una cena.

Il primo pensiero della categoria dei pubblici esercizi va subito ai clienti, come ci tiene a sottolineare il presidente provinciale di Fipe-Confcommercio Gianluca Baratto: “I clienti sono i primi da ringraziare, perché in questi mesi hanno dimostrato solidarietà e un grandissimo attaccamento ai loro locali di fiducia, accogliendo le proposte di asporto o consegna a domicilio e anche affrontando coraggiosamente il servizio negli spazi esterni anche con le incertezze del meteo. Ora siamo pronti, siamo felici di poter tutti lavorare, compresi i colleghi penalizzati dalla mancanza di plateatici, e orgogliosi dei nostri collaboratori che hanno tenuto duro, come noi titolari, e che ora possono tornare al lavoro che amano”.

I problemi, ovviamente, non sono completamente alle spalle: “Ripartire non è mai semplice – confida il presidente Baratto – perché sono cambiate le abitudini, abbiamo certamente perso anche alcune professionalità e ci sono imprese che non hanno “benzina” per i necessari investimenti, visto che i ristori non hanno coperto sufficientemente le perdite di fatturato. Ma la volontà c’è – ribadisce il rappresentante della categoria – e con l’aiuto dei nostri clienti vogliamo tornare alla piena operatività: per questo lanciamo l’appello a tutti di frequentare i pubblici esercizi, perché sono luoghi essenziali della socialità, dove vengono applicati standard di sicurezza rigidi e dove si presta grande attenzione alle indicazioni contenute nelle linee guida anti-contagio”.
A questo si sommano alcune limitazioni che permangono attive, con il Veneto in zona gialla: il numero di commensali ammessi al tavolo sono 4 (salvo si tratti di conviventi), va mantenuto il distanziamento e l’uso della mascherina quando non si è
seduti al tavolo. Torna però, finalmente, anche il servizio al banco, mentre si allarga l’orario di apertura che segue il “coprifuoco”, dunque fino alle 23 ancora per qualche giorno, poi dal 7 al 20 giugno l’apertura sarà prorogata alle ore 24 e dal 21 giugno sarà tolto qualsiasi altro limite di spostamento. Va da sé che se il Veneto sarà collocato in zona bianca dal 7 giugno, molto potrebbe cambiare sul fronte delle restrizioni, anche se al momento non c’è chiarezza se verranno, o meno, messi nuovi “paletti”.

Ma ora l’attenzione è tutta concentrata al 1° di giugno, il resto dipende dall’andamento della pandemia, che si spera sia lasciata presto alle spalle. “Siamo stati una delle categorie che più ha pagato per questa situazione e senza che si sia mai dimostrato il collegamento tra la nostra attività e il diffondersi dei contagi – conclude il presidente provinciale di Fipe-Confcommercio -. Speriamo di lasciare questo periodo definitivamente alle spalle. Oggi conta guardare al futuro con fiducia. Non ci sono sostegni che tengano: l’unico sostegno che ci appaga è quello di lavorare come abbiamo sempre fatto”.

C. stampa Confcommercio

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