Conseguentemente al lungo periodo di lockdown, che si sta protraendo in maniera più soft anche in questi mesi, si è reso necessario pensare ad un rilancio complessivo dell’economia veneta, fortemente colpita dalla crisi, tramite la mobilitazione di tutte le risorse disponibili per fornire una risposta quanto più possibile ampia ed efficace all’emergenza in termini di sostegno ai settori economici più penalizzati, tra i quali si annovera senza dubbio il turismo.
In tal senso, la Regione Veneto ha favorito l’attivazione di interventi a sostegno delle imprese e dei lavoratori del settore del turismo per contrastare le perdite di reddito subite, ma è emersa anche la necessità di avviare quanto prima una serie di azioni di rilancio strategiche per il settore turistico, fra le quali la campagna di promozione regionale ‘Veneto The Land Of Venice’, finalizzate a mantenere il posizionamento del Veneto e delle sue imprese turistiche all’interno dei mercati nazionali e internazionali.
In quest’ottica, a settembre del 2020 la Regione Veneto ha riproposto un bando per la realizzazione di progetti per interventi sui mercati di scala nazionale ed internazionale che favoriscano la ripresa della domanda turistica verso destinazioni e prodotti turistici della Regione, coerentemente con l’immagine coordinata dalla Regione nel merito dell’iniziativa Veneto The Land Of Venice.
Il bando si rivolge alle PMI, le piccole e medie imprese, quindi anche alle reti d’impresa, e favorisce due tipologie di interventi: i progetti rivolti alla valorizzazione delle destinazioni turistiche, quindi a favore di imprese fortemente rappresentative delle destinazioni interessate, in parternariato con le relative Organizzazioni di Gestione della Destinazione (OGD), e i progetti mirati alla promozione di prodotti turistici trasversali a più destinazioni del Veneto e che presuppongono quindi un parternariato attivo e consapevole da parte delle OGD interessate. In conclusione, sono i privati i protagonisti di questa operazione, mentre la parte pubblica ha il solo compito di avallare o meno i progetti proposti. La finalità del bando in oggetto, come si diceva, è dotare queste imprese di risorse economiche utili per la ripresa. Per intenderci, l’OGD di riferimento dell’Altopiano di Asiago e dei Sette Comuni è Terre Vicentine, che conta 86 comuni, e il delegato incaricato per il territorio è l’assessore al turismo del Comune di Asiago, attualmente individuato nella persona di Nicola Lobbia.
Per il progetto territoriale, che necessita dell’avallo dell’OGD, vengono stanziati 750 mila euro dalla Regione, con un co-finanziamento previsto del 20% da parte dei privati.
Nel frattempo sull’altopiano, prendendo spunto dalle richieste emerse dai privati nel corso dell’ultima riunione del tavolo di coordinamento del marchio d’area, avvenuta nel giugno del 2020 a Canove, Nicola Lobbia sta gettando le basi per avviare un percorso di creazione di un’OGD tutta altopianese, denominata Montagna Veneta Altopiano di Asiago Sette Comuni, fortemente convinto dei vantaggi che potrebbe comportare la costruzione di un sistema tematico turistico prettamente legato alle esigenze della montagna e in considerazione del fatto che ai fini dei bandi regionali sono generalmente le OGD a ricevere attenzione.
Successivamente alla pubblicazione del bando della Regione, a settembre Lobbia e Ascom chiedono e ottengono dal Presidente di Terre Vicentine l’appoggio per un progetto di promozione dedicato all’altopiano; progetto che durante una riunione di fine novembre viene accolto da tutti i comuni dell’OGD.
“Durante la successiva riunione dell’8 gennaio avrei dovuto presentare l’elenco delle aziende e delle reti d’impresa interessate a co-finanziare il progetto – spiega Nicola Lobbia – ma il periodo delle feste appena trascorso in zona rossa aveva messo in ginocchio impiantisti, albergatori e tutti gli operatori economici dell’altopiano. Parlare di co-finanziare al 20% il progetto era diventato drammatico e sono stato costretto a chiedere più tempo per riorganizzare la questione.” Nel frattempo, la Regione Veneto proroga la scadenza del bando da fine febbraio a fine luglio, evidentemente consapevole della situazione economica disastrosa. “Nel corso di quella stessa riunione fu presentato dal consigliere provinciale De Marzio un altro progetto di un marchio ombrello per la provincia di Vicenza, dal momento che l’altopiano non disponeva di una progettualità perseguibile – prosegue Lobbia – affermando di disporre già dei co-finanziamenti da parte di alcune ditte della pianura e di necessitare solamente dell’avallo da parte dell’OGD.”
La situazione, completamente mutata rispetto alle previsioni iniziali, subisce solo apparentemente una fase di stallo: l’OGD valuta la proposta di costruire un brand provinciale già co-finanziato, formulata dal consigliere De Marzio e dal presidente dell’Unione Montana Emanuele Munari, con l’annessa promessa di garantire all’altopiano un fondo di 150 mila euro, mentre ad Asiago si lavora assieme al destination manager Josep Ejarque seguendo un percorso volto a sviluppare un progetto strategico in collaborazione con Ascom, Nature First, al quale partecipano circa trenta operatori economici dell’altopiano, da presentare poi a Terre Vicentine.
Ad oggi, esiste una nuova idea progettuale proposta proprio dall’assessore Lobbia che potrebbe ricevere l’avallo da parte dell’OGD Terre Vicentine nell’ambito del bando regionale: è Rifugio Experience.
“Il turismo altopianese ha bisogno di una metamorfosi“, afferma Lobbia, che deve prevedere lo sviluppo e il potenziamento di un turismo green, slow e family friendly, qualificando l’esperienza turistica e innovando l’offerta del territorio. Questa è la filosofia che attualmente muove le azioni di Asiago, dove c’è necessità di ragionare “non sulle filosofie del nome, ma sulle reali opportunità che certi percorsi garantirebbero a questa terra, insieme a velocità, operatività e risorse. Rifugio Experience potrebbe rappresentare un’idea innovativa di promozione e valorizzazione dei nostri rifugi, favorendo la frequentazione responsabile del nostro ambiente montano“, conclude l’assessore al turismo, che ha messo a disposizione il progetto per gli operatori che intendano avviare una rete d’impresa con la finalità di legare la loro struttura ricettiva ai rifugi, rendendo operativa l’intenzione di proporre il progetto al tavolo di coordinamento dell’OGD.
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