Il viadotto Sant’Agata si rimette a nuovo. Con un investimento di oltre un milione di euro (1.070.000 €), la Provincia di Vicenza ha affidato l’appalto per gli interventi di manutenzione straordinaria sul viadotto Sant’Agata lungo la strada provinciale 350 Valdastico, al confine tra i Comuni di Piovene Rocchette e Cogollo del Cengio. Il raggruppamento di imprese che eseguirà i lavori è composto da Zara Metalmeccanica Srl e Brussi Costruzioni Srl con sede a Dolo (VE). Il cronoprogramma dei lavori prevede una durata di circa sei mesi, con l’obiettivo di chiudere l’intervento entro la fine dell’anno.
Il viadotto Sant’Agata, che si trova nelle vicinanze della omonima chiesetta e località e del vecchio ponte smantellato della ferrovia Piovene Rocchette-Asiago ora dismessa, è stato realizzato agli inizi degli anni 70’ su commissione di Anas, ha una lunghezza totale di circa 200 metri con una sezione trasversale di 9,60 metri. Le due pile sono alte quasi 60 metri e in corrispondenza della mezzeria della grande arcata il dislivello con il torrente Astico che scorre sotto è di circa 80 metri. Presenta tre campate su due spalle e due pile, con impalcato a cassone gettato a conci.
Ci troviamo lungo la strada provinciale denominata SP 350 Valdastico, un’arteria strategica sia dal punto di vista commerciale, considerate le aziende presenti, sia turistico verso l’altopiano e il trentino da una parte e verso le località di Posina e Tonezza del Cimone dall’altra.
Il manufatto, al momento, versa in un cattivo stato di conservazione soprattutto per quanto riguarda gli sbalzi in calcestruzzo armato, ammalorati a causa del percolamento delle acque meteoriche, tale da richiedere interventi di manutenzione straordinaria per la presenza di armature esposte, macchie di umidità, sistema non funzionante di allontanamento delle acque piovane. Anche le barriere stradali e antiscavalcamento sono danneggiate.
Con il milione di euro messo a disposizione dalla Provincia si provvederà ad eseguire interventi di risanamento corticale e funzionale, in grado di apportare un miglioramento delle condizioni di vita del manufatto e aumentarne la vita utile.
Il progetto esecutivo è stato redatto dal raggruppamento temporaneo composto da Esse.I.A. Ingegneria – Stigea srl – Pelizzon Davide con sede a Padova. A seguire l’intervento la Provincia di Vicenza con il dirigente dell’area tecnica Filippo Squarcina e la società Vi.Abilità Srl, in particolare l’Ing. Andrea Leonardi in qualità di responsabile del procedimento.
Nel dettaglio, la manutenzione straordinaria del viadotto sul Torrente Astico sarà composta dalle seguenti tipologie di lavorazioni:
– ripristino degli ammaloramenti superficiali, diffusi o localizzati, riscontrati sul manufatto strutturale (viadotto, pile, spalle) sia in corrispondenza dell’estradosso che all’interno di pile e cassone;
– rifacimento del manto in conglomerato bituminoso, con le adeguate pendenze trasversali, posa di guaina di protezione del manufatto strutturale dalle acque di infiltrazione;
– messa a norma delle barriere di sicurezza, mediante demolizione dei cordoli e lievo delle barriere esistenti, realizzazione di nuovi cordoli e di doccioni per l’allontanamento delle acque di superficie, installazione di nuove barriere integrate di rete di protezione.
In concomitanza con i lavori in oggetto, sono previsti la sostituzione della condotta di fognatura nera in pressione, di competenza di Vi.Acqua Spa, e il collegamento alla rete elettrica per la realizzazione finale dell’impianto di illuminazione all’interno del cassone del manufatto esistente.
“Un intervento necessario per rimettere in salute un manufatto particolarmente importante e trafficato – commenta il consigliere provinciale con delega alla viabilità Giorgio Santini – Stiamo arrivando velocemente alla consegna dei lavori prevista per il 14 aprile, in modo da approfittare del periodo di minor traffico dovuto alla pandemia e ridurre al minimo i disagi all’utenza. Con questo stesso obiettivo, stiamo studiando con la ditta incaricata sistemi intelligenti di gestione del traffico, anche in collaborazione con i Comuni interessati.”
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