Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la Regione Veneto fa bene i compiti a casa – Prima parte

Non capita così spesso di poter mettere davvero a confronto le Regioni, ma forse una occasione la abbiamo oggi: il confronto tra i Piani Regionali come contributo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia. Sappiamo che le Regioni sono enti sì ben simili istituzionalmente e amministrativamente, ma ciascuna è diversa dalle altre sul piano della realtà, dei territori, dello spazio, dei numeri di abitanti, delle città e dei problemi da gestire.

Invece in questo caso parliamo del fatto che ogni Regione è chiamata a produrre un documento quale contributo territoriale che concorra alla redazione dell’unico Piano Nazionale che avrà da essere il programma di attuazione del Next Generation EU (NGEU) o Recovery Plan o Piano per la Ripresa dell’Europa, che dir si voglia, pur di intendersi sul fatto che ci si riferisce al piano di aiuti europei a seguito della crisi pandemica, che per la sola Italia ammonta a circa 210 miliardi di euro. E’ una cifra mastodontica, mai vista prima, non solo in Italia, proprio nel mondo. Per dare due termini di paragone. Il primo: una manovra, cioè la legge di bilancio annuale, dell’Italia vale sempre attorno ai 30 miliardi di euro. Il secondo termine: autorevoli calcoli hanno stimato valere il PNRR circa 18 Piani Marshall, tenendo conto della rivalutazione finanziaria. Se il Piano Marshall (cioè il piano di aiuti finanziari messo in piedi dagli USA all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale per risollevare l’Europa devastata), uno solo, ha rimesso in piedi l’Italia e l’Europa dell’Ovest, non resta che avere fiducia per un verso, ma anche, per l’altro, avere forte senso di responsabilità nella gestione di questi fondi, dandone piena dimostrazione, sin da subito. E i documenti che ogni Regione sta approntando possono ben concorrere a mostrare e dimostrare di meritare fiducia, come Regioni e come Stato, come Italia.

E così dallo scorso autunno ad oggi ogni Regione ha avuto occasione e dovere di redigere almeno una versione di questo documento. Perché allora non confrontare i documenti delle singole Regioni?

In questo caso, ci si può ben dire di essere “orgogliosamente Veneti”. E perchè? Basta davvero poco per scoprirlo: basta googlare un poco e confrontare i risultati che si incontrano.
Proviamo a guardare un poco ad alcuni elementi di sostanza che compongono il documento del Veneto, a confronto con quelli di altre Regioni comparabili. Potremmo considerare quindi Sicilia (25mila kmq di superficie e 4,8 milioni di abitanti), Piemonte (25mila kmq e 4,2 milioni di abitanti), Lazio (17mila kmq per 5,7 milioni), Lombardia (23mila kmq per 9,9 milioni), Emilia Romagna (22mila kmq per 4,4 milioni), appunto a confronto col Veneto, Regione estesa più di 18mila kmq e con una popolazione di 4,8 milioni di persone.

Ci sono più aspetti sotto cui provare a mettere a confronto e, perdonateci, ‘giudicare’ i documenti proposti dalle Regioni. Oggi quindi, in questa prima “puntata”, metteremo la nostra lente di ingrandimento su 2 aspetti, quelli evidenti proprio a prima vista, ossia: 1) quanto è facile (anzi, meglio dirlo chiaro: difficile) trovare il documento o i documenti di ogni Regione (ah, non potevamo farne 1 solo per Regione? Dai, su, aiutateci ad informarci e capire!); 2) quanto sono grandi, da quante pagine sono composti, ché qui, forse forse, al contrario del terrore che destano in tutti noi i 100 canti della Divina Commedia o i 38 infiniti capitoli de I Promessi Sposi, qui appunto meglio sarebbe “esser lunghi”, ché più e meglio motivi i tuoi progetti, più probabilità avrai di prendere i Fondi Europei!

Tanto per cominciare digitando “pnrr veneto” si trova in due click già tutto: grazie, così sì che è accessibile a qualsiasi cittadino! Al contrario è necessario cercare di più per la Lombardia, così come per il Piemonte, il Lazio e la Sicilia, davvero più difficile per l’Emilia Romagna.
Per trovare quello del Veneto è più semplice perché basta scorrere la pagina e digitare sul primo link. Per Lombardia e Piemonte è un poco più complicato perché nel secondo caso i documenti da
aprire sono 3 e non 1 solo, mentre nel primo caso si deve ingaggiare un piccolo gioco a “clicca ancora il link successivo” due-tre volte prima di arrivare al documento.
Quello del Lazio si trova facilmente quanto quello dellle Regioni già dette, anzi, il link è proprio diretto dal motore di ricerca, ma… Eh, ma solo dopo aver studiato un po’ il documento ti chiedi se “manca un pezzo”. Eh, e allora dove sta (se c’è: chi lo sa?) l’altro pezzo? Ed un altro pezzo ci sta, sì, sì, ma devi ripartire da capo con la ricerca.

Per trovare quello dell’Emilia Romagna bisogna districarsi tra pagine e link del sito della Regione, e solo dopo un po’ si capisce che…beh, non stai trovando il documento perché Regione Emilia Romagna ha voluto evidentemente fare un po’ l’originale ed ha cambiato un poco taglio e intitolazione al documento. Operazione legittimissima e peraltro lodevole dal punto di vista del taglio verso la Sostenibilità Ambientale, sia chiaro, solo che così è più complesso recuperare il documento.

Trovare il documento di Regione Sicilia è stata la ricerca meno rapida: quando trovi il link, beh, poi è diretto e sei a posto, ma prima di trovarlo devi destreggiarti tra le notizie sul tema o tra link a questioni di altro taglio ed ambito. Possiamo dire almeno che le questioni di Regione Sicilia non hanno una buona indicizzazione: anche questo però oggigiorno è cosa mica buona.

Per alcune Regioni, visto i deludenti risultati incontrati, non si capisce se la non facile rintracciabilità sia elemento casuale (e segno di inadeguata competenza informatica) o invece elemento voluto al fine di celare quanto più possibile la (non) sostanza del prodotto.

Ma veniamo all’altro aspetto sotto la lente di ingrandimento di oggi, quello che salta all’occhio: la consistenza dei documenti delle singole Regioni. E’ un elemento che conta perché non è mica ‘per farsi belli’ che si redige un documento corposo (o almeno così non dovrebbe essere), ma anzi per fondare le proprie proposte, per dare prova della loro validità, dovendo competere con le altre Regioni per ottenere quante più risorse possibili. Perché c’è eccome un fattore, anche giusto, di competizione tra le Regioni. L’Unione Europea e gli organi che la compongono, tra cui ovviamente anche i Capi di Governo, sede in cui siamo e siamo stati degnamente rappresentati visti i fondi ottenuti dal Presidente Conte (l’Italia è il Paese col maggior stanziamento per singolo Stato) e viste le tante speranze verso il Presidente Draghi (come si è insediato lo spread è planato su valori che non si vedevano da 2 decenni fa), dicevamo l’Unione Europea ha stabilito che importo conferire ad ogni Stato membro, ma non ha potuto certo occuparsi dell’importo per ogni singola Regione o Dipartimento o sottolivello amministrativo statale che fosse, e quindi al momento della scelta dei progetti cui assegnare i fondi europei sarà ben necessario farsi trovare ben pronti e credibili come Regione.
Su questo piano Regione Veneto ben figura, anzi decisamente svetta al vertice della classifica quanto a consistenza del documento redatto e presentato. Facciamo un semplice e rapido confronto: Regione Sicilia ha presentato un documento di 33 pagine; Regione Piemonte ha presentato più documenti che in totale ammontano a 25 pagine, similmente ha fatto Regione Liguria; Regione Lombardia un documento di 83 pagine; Regione Lazio un documento discorsivo di 240 pagine ed uno fatto di tabelle di 91 pagine, per un totale 331 pagine; infine Regione Emilia Romagna ha presentato un documento non poco diverso dagli altri, nominato “Patto per il Clima”, ampliando l’ambito almeno stando alle ambizioni dichiarate, consistente in 47 pagine. Il confronto è davvero impari: il documento di Regione Veneto consta di 460 pagine, e, per prevenire i maliziosi, non ci sono figure né immagini. Qualche schema sì, eccome, e ciò se mai è ulteriore elemento a favore di una buona impressione, di studi svolti e argomentazioni spiegate fondate su dati espliciti e non solo ipotizzati.

Prima di trarre un bilancio complessivo ed esprimere un giudizio, procediamo ad analizzare altri aspetti dei documenti delle Regioni ponendoli gli uni a confronto con gli altri. Certo dal confronto odierno Regione Veneto esce trionfatrice, con Piemonte e Lombardia ad inseguire. Appuntamento quindi alla prossima “puntata”!

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