In queste ore la ULSS 8 Berica ha annunciato che inizierà la campagna vaccinale per i nati dal 1951 in poi. Nelle stesse ore la ULSS 7 Pedemontana dà il via alle vaccinazioni per i nati dal 1941 in poi.
Un ritardo sulla tabella di marcia che secondo il PD vicentino non trova spiegazioni.
“l’ULSS 7 riceve lo stesso numero di vaccini delle altre ULSS eppure siamo tremendamente indietro” dichiarano i coordinatori di zona del Partito Democratico delle aree Bassanese, Scledense e Thienese: “Nonostante abbiamo centri vaccinali funzionanti e avviati, non riusciamo a tenere il passo delle altre province”. “Capiamo – aggiungono – che c’è stato un cambio al vertice della ULSS Pedemontana, ma c’è stato in tutte le aziende sanitarie. Forse è il caso che il nuovo dg della nostra ULSS spieghi ai cittadini come mai siamo così indietro.
Zaia dovrebbe dire le cose come stanno invece di maneggiare i dati come fossero un cesto di ciliegie. Troppo comodo togliere quelle ammaccate per poi presentare in conferenza stampa solo quelle che gli fanno fare bella figura.
Dice che la campagna vaccinale in Veneto sta andando bene e si dimentica di dire che sta parlando solo degli ultimi 15 giorni, mentre in realtà globalmente andiamo peggio delle altre Regioni.
Fermo restando che la massima efficacia si ha dopo la seconda dose di vaccino, una dose è comunque meglio di nessuna e fornisce un discreto grado di copertura, come sottolinea il prof.Galli. Lasciare quindi i vaccini in frigo come si sta facendo significa mostrare tutta la mancanza di programmazione di cui di nuovo la regione Veneto è protagonista.
Le ciliegie meglio lasciarle alle aziende agricole della pedemontana, che il raccolto è dietro l’angolo.
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