In questi giorni ho saputo di un caro amico in pre-intensiva con polmonite interstiziale da covid.
Sapete, i numeri diramati dai bollettini quotidiani fanno impressione, ma quando è una persona che conosci a beccarselo, la prospettiva cambia, pure di molto.
Sono sicuro che lui ce la farà, ma vorrei che nessuno dei miei cari corresse più questo rischio, per questo lunedì accompagnerò mio padre all’Urban Center, il centro vaccinale della mia città, contento e sollevato, per questo il 17 i miei nonni faranno il richiamo contenti e sollevati, per questo quando toccherà a me, in evidente sovrappeso e quindi a rischio alto, sarò il primo della fila, già con la manica alzata…perché voglio vederla crescere mia figlia, voglio che mi faccia innamorare e incazzare, voglio che si possa confidare con me, non con una mia fotografia.
Odio parlare male dei colleghi, ma vista la gravità del contesto auspico che l’ordine dei Giornalisti intervenga al più presto per sanzionare le testate che al fine di ottenere qualche click in più, sollevano illazioni velate e allusioni “pelose” sulle vaccinazioni in corso, peraltro poi puntualmente smentite, ovviamente con meno enfasi.
Come tanti colleghi, ho dovuto fare 2 anni di pratica, studiare, frequentare un corso obbligatorio e superare un colloquio prima di potermi dire giornalista.
In nessuno di questi passi era previsto il modulo di clickbaiting o di terrorismo mediatico, ma in tutti c’erano riferimenti ai principi deontologici, alla verifica delle fonti, alla serietà e alla responsabilità del giornalista.
Non sottovalutiamo per favore il potere della penna o meglio ancora della tastiera e non sottovalutiamo questo bastardo di un virus.
Fidatevi della scienza, è per merito suo se vi potete permette di scrivere stronzate cospirazioniste con il telefono.
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