Netta inversione di tendenza per il Veneto che, dopo una lunga permanenza, quasi miracolosa, in zona gialla e il recente declassamento in arancione, da lunedì 15 marzo torna ad essere zona rossa.
L’Rt risalito a 1,28 ha accompagnato anche la Regione dalla sanità virtuosa nel mucchio delle aree con un rischio di contagiosità elevato e perciò soggette alle restrizioni più dure. Una sorta di flashback che riporta immediatamente allo scorso 9 marzo, quando il lockdown totale ci piovve addosso dall’oggi al domani, disintegrandoci la terra sotto ai piedi.
Oggi siamo sicuramente più preparati psicologicamente, soprattutto perché non ci troviamo ancora ad un livello di serrata totale, o quasi; il vero problema è il tessuto economico ormai liso, consumato da un anno di vessazioni alle quali nessuno ha mai messo una toppa sufficientemente grande da coprire lo strappo.
In una Regione che ha fatto dei tamponi prima e dei vaccini poi il suo cavallo di battaglia, non sono i dati dell’incidenza, pari a 194,4 su 100 mila abitanti, o i tassi di occupazione degli ospedali (sotto la soglia di rischio) ad aver comportato il rientro in zona rossa, ma è soprattutto il netto peggioramento del parametro Rt, che fino alla scorsa settimana rimaneva sotto quota 1.
Le regole nelle zone rosse
Riepiloghiamo dunque le regole che varranno da lunedì e presumibilmente fino a dopo Pasqua:
SPOSTAMENTI VIETATI: sono vietati tutti gli spostamenti, salvo se motivati da comprovate esigenze lavorative, di salute o da situazione di necessità. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private diverse dalla propria.
SHOPPING: negozi chiusi, garantito solo il commercio di prodotti essenziali (farmacie, alimentari, ferramenta, tabaccherie…). Negli esercizi commerciali valgono le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati.
PISCINE E PALESTRE: ancora chiuse le strutture sportive, ben lontane dalla riapertura. Vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, la bici e la corsa. Agli agonisti è permesso di allenarsi.
PARRUCCHIERI ED ESTETISTI: sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona, come i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere e gli estetisti.
RISTORANTI E BAR: i ristoranti sono chiusi, è consentito soltanto il servizio a domicilio senza limiti di orario e asporto fino alle 22. I bar sono aperti solo per l’asporto fino alle 18.
SCUOLE: sospese le attività in presenza nei nidi e nelle scuole di ogni ordine e grado. Attivata la didattica a distanza.
MUSEI, CINEMA E TEATRI: chiuse ancora le strutture della cultura, con i musei chiusi almeno fino a dopo Pasqua.
CHIESE APERTE: le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
PASQUA BLINDATA: in tutta Italia, a prescindere dal colore della regione, si prospetta una situazione simile a quella verificatasi a Natale. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile (quindi comprese Pasqua e Pasquetta) sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle regioni che si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite per la zona rossa. Sarà consentito, in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due perone; nel conteggio non si calcolano i minori di 14 anni.
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