Un paio di giorni fa l’amara sorpresa del parco giochi Millepini di Asiago, recentemente messo a nuovo, imbrattato dalla mano di ignoti. Il sindaco Roberto Rigoni Stern aveva commentato duramente il fatto tramite un post su Facebook: “Danneggiare, imbrattare, ubriacarsi, questo è solo uno spaccato di quanto è capace di fare un tipo di gioventù amata. Divertirsi rovinando la cosa pubblica significa essere malati dentro. Luoghi belli, in cui abbiamo investito risorse importanti per accogliere tutti i bambini, rovinati a causa della noia di questi poveri soggetti“. Una presa di posizione dura, largamente accolta e sostenuta dalla popolazione, seguita dalla preghiera di collaborare rivolta a chiunque fosse a conoscenza di qualche dettaglio in merito alla vicenda, affinché i responsabili ne pagassero le conseguenze.
La notte scorsa è arrivata la risposta, comunicata ancora in maniera poco convenzionale, da parte di coloro che si ha ragione di credere siano stati gli attori del gesto giustamente condannato. Dopo aver tentato in maniera poco efficace di ripulire le scritte lasciate con lo spray sui giochi del parco, è stato affisso sullo scivolo un biglietto di scuse: “Scusate il disagio. Non volevamo rovinare lo spazio per le famiglie. Vogliamo solo il nostro spazio artistico“. In un parco egregiamente ripulito da mani ignote, privo di immondizia, vetri e bottiglie rotte, emerge così il disagio giovanile.
“Siamo convinti che la nostra presa di posizione, mai così dura, sia servita a questi giovani in cerca di un loro “spazio artistico”. Non possiamo permettere che, come già avvenuto in passato, il nostro parco, che è luogo di accoglienza di famiglie e bambini, venga ridotto in condizioni simili. Non metteremo telecamere né attiveremo un servizio di vigilanza perché siamo convinti che il nostro senso civico ci permetta di educare le giovani generazioni al rispetto del bene comune“, ha commentato Rigoni Stern, che ha poi invitato i responsabili a mettersi in contatto con lui per risolvere il danno causato e mettendosi a disposizione, assieme all’amministrazione comunale, per costruire un progetto volto a dare spazio alla loro creatività.
È propositiva anche Monica Gios, assessore alle politiche sociali e alla famiglia, che commenta: “Penso che chiedere spazi e attenzione per i giovani sia giusto. Diciamo che non hanno usato una buona forma per rendersi visibili. Credo che il primo modo di scusarsi ed “esprimersi” sia quello di ripulire gli imbrattamenti, nel contempo dobbiamo individuare luoghi dove possano dare sfogo alla loro creatività e dove possano socializzare anche attraverso l’espressione artistica, così come creare occasioni dove si sentano utili alla comunità coinvolgendoli in attività varie“. Si tratta di una tematica già affrontata negli scorsi mesi ad Asiago con il progetto Spazi Comuni che aveva previsto per i ragazzi delle superiori laboratori di fotografia, scrittura e pittura, con la realizzazione di murales a tema ambientale dell’istituto alberghiero. “Rimane fuori quella fascia di ragazzi che hanno abbandonato la scuola e non si sa se lavorano”, ha proseguito l’assessore Gios, sottolinenando la difficoltà di soddisfare le esigenze di tutta la popolazione.
“Oggi, più che mai, in questa strana epoca pandemica, occorre sapere ascoltare le fasce deboli della popolazione, in particolare i giovani ma occorre anche rivendicare il rispetto del bene comune che viene prima di qualunque altra cosa“, ha concluso il Sindaco, rimarcando la condanna di simili gesti.
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