Giovedì, 25 febbraio 2021 il MECF ha aperto le sua storiche sale alla classe 1ma della Fondazione ITS Turismo Veneto (sede di Asiago – VI), accompagnati dalla Docente Prof.ssa Michela Ceola.
E’ la prima volta che questa Istituzione museale dialoga direttamente ed attivamente con un’Istituzione Scolastica locale al fine di portare a termine un ingegnoso progetto (curato anche dalla Docente Prof.ssa Maria Carla Furlan): dagli esempi di paternalismo industriale di Schio e Valdagno in un confronto con Crespi d’Adda fino a giungere al riconoscimento della valorizzazione della pecora “Foza”.
Le immagini che seguono rappresentano il filo conduttore della visita al Museo Etnografico, seguito poi da approfondimenti ed interventi del Dr. Filippo Menegatti, guida alpina e promotore di un progetto di reintegro di questa specie ovina autoctona in collaborazione con l’Università di Padova.
Il primo piano del MECF ospita la sezione dedicata alla pecora “Foza” e alla pastorizia e l’installazione vuole essere l’inizio di un percorso di ricerca e di eccellenza su di un tema importantissimo su cui si fonda la Storia e lo sviluppo di Foza, dell’Altopiano dei Sette Comuni e della sua gente. Attraverso fotografie, documenti, oggetti e ricordi rivive un’attività a lungo trascurata, che ha retto per secoli l’economia dell’intero Altopiano.
La pastorizia fu infatti la principale risorsa per queste genti che seppero selezionare una razza di pecore denominata come il Paese. La pecora “Foza” si diffuse a tal punto da identificare col proprio nome tutte le pecore vicentine e non solo. La sua lana abbondante fece la fortuna dei lanifici del Pedemonte.
L’Amministrazione del Comune di Foza, nella figura dell’Assessore alla Cultura Dr.ssa Melissa Alberti, presente alla visita, e la Dr.ssa Lucia Spolverini, gestore affidatario Mecf ringraziano vivamente l’Istituto, le docenti e gli studenti che stanno portando avanti un progetto così significativo e simbolico per la storia e la tradizione di questo antico Comune dell’Altopiano, Foza.
E’ venuto a crearsi un dialogo diretto tra Scuola, Museo ed Università, che troverà sicuramente nuovi sviluppi futuri.
Credit: Museo e IAT Foza
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