Graffiti ? no impronte di un dinosauro!

“Un tempo i dinosauri camminavano sulla Terra” sembra una frase un po’ cliché, finché non vieni messo davanti a una vera impronta fossile.

Questa è stata scoperta il 23 gennaio di quest’anno non da un esperto, ma da una bambina che passeggiava su una spiaggia del Galles meridionale con i suoi genitori. È normale trovare questo tipo di tracce in questa parte del mondo, però questa impronta è particolarmente ben conservata e precisa, tanto da aver suscitato l’entusiasmo dei paleontologi e del vicino museo di Cardiff, che ha prontamente rimosso l’impronta dall’attacco degli elementi, rendendola disponibile per essere studiata. E ovviamente l’entusiasmo incontenibile della piccola scopritrice, Lily Wilder.

L’impronta risale a oltre 220 milioni di anni fa, un tempo remoto persino per i dinosauri, nel lontano Triassico. All’epoca le terre emerse del pianeta erano un unico supercontinente, la Pangea, dal clima arido e desertico. Scozia e Galles facevano parte delle terre ai piedi delle colossali montagne di Pangea, una catena montuosa più lunga e alta dell’Himalaya. L’Italia non esisteva, fisicamente.

Duecentoventi milioni di anni fa un piccolo dinosauro alto come un uomo, impossibile da identificare dall’impronta, camminò su un terreno fangoso, magari il fondo di un lago semi-asciutto, o un fondale marino poco profondo. Poco dopo una forte pioggia causò un’alluvione, che depositò uno spesso strato di fango sopra all’impronta.

E così è rimasta per 220 milioni di anni. Finché le forze della Terra, il vento e l’oceano non hanno rimosso quello strato di fango, lasciando in bella vista una testimonianza di quel passato così lontano e incomprensibile, eppure così… terrestre!

Lorenzo Colombo per Chi ha paura del Buio?

 

Credit immagine: Amgueddfa Cymru – National Museum of Wales

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