Lo scorso 28 gennaio le Regioni avevano sottoposto al Governo una proposta per la riapertura degli impianti sciistici anche in zona arancione, con le dovute precauzioni e adeguati contingentamenti.
Ieri il Comitato Tecnico Scientifico ha approvato alcune delle proposte di linea guida contenute nel documento, dando l’ok alla riapertura degli impianti nelle regioni in zona gialla, ma limitando ancora le attività nelle regioni dall’arancione in giù e ponendo comunque vincoli di natura pratica.
“Per chi come noi organizza settimane bianche da tutta Italia – dice Daniele Paganin, tour operator – non cambia molto, ma è meglio di niente. Siamo contenti per l’apertura degli impianti e siamo pronti per tutto, anche come scuola sci. La nostra fortuna è che, essendo in Veneto, saranno molte le persone che da tutta la regione verranno sull’Altopiano a sciare. Suppongo che ci sarà un bel movimento, anche se continuiamo a sperare che consentano gli spostamenti tra regioni cosicché tutti possano usufruire degli impianti.”
Va verso il termine dunque l’ultimo dpcm anti-Covid firmato dall’ex premier Conte lo scorso 14 gennaio, a meno che non si decida di confermare le misure fino alla naturale scadenza del decreto, fissata al 5 marzo, anche a causa dell’assenza momentanea di un Esecutivo.
Per il momento tutte le regioni italiane sono gialle, ad eccezione di Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano, che tra l’altro scivola proprio in queste ore verso un nuovo lockdown. Si attende una nuova ordinanza del Ministro della Salute sui colori delle regioni, così come si attende il nuovo dpcm che dovrebbe arrivare entro il 15 febbraio, giorno in cui scadranno o comunque verranno ripensati i punti fissati dal governo nell’ultimo decreto: divieto di spostarsi tra Regioni gialle, divieto degli sport di contatto, apertura palestre e piscine, sospensione dei concorsi della Pubblica amministrazione.
Ma in uno stato di crisi a chi tocca assumere eventuali provvedimenti? Al governo uscente, come espletamento delle funzioni di ordinaria amministrazione, o a quello ancora inesistente, forse guidato da Mario Draghi?
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