Il dottor Ivano Scorzato, comunicando sui social la chiusura del Centro Pet Therapy, e riferendosi alla decisione presa dalla dirigenza della Aulss 7 Pedemontana, si è così espresso: “Miope, incapace di dare valore alle risorse interne e di credere e di investire in questo ambito, la Direzione Generale ha preferito scegliere la strada più facile: chiudere. Credo che una Direzione che non sa tener conto di tutti gli aspetti della salute pubblica e delle esigenze della popolazione, soprattutto di quella più fragile, sia destinata a fallire”. Il Centro, sorto nel 2008, rappresentava una delle poche realtà pubbliche italiane che si occupano di IAA (Interventi Assistiti con gli Animali).
Medico veterinario esperto in IAA, Scorzato è un educatore cinofilo e coadiutore del cane nelle azioni di supporto alle persone più fragili.
Ha fatto parte dell’equipe del Centro Pet Therapy dell’Aulss 7 Pedemontana fin dalla sua costituzione, diventandone responsabile fino al 2018. All’interno del Centro, oltre ad occuparsi degli aspetti organizzativi e gestionali, ha curato tutte le valutazioni igienico-sanitarie e attitudinali dei cani che operavano in progetti di IAA, individuando, assieme con il resto dell’equipe, le coppie cane-coadiutore più idonee per ogni progetto.
“Nell’assordante rumore causato dal Covid un’altra realtà di eccellenza della sanità pubblica chiude i battenti. Dopo 12 anni di intensa attività caratterizzata da centinaia di progetti rivolti ad anziani, disabili, bambini, adolescenti e adulti presenti in case di riposo, ospedali, scuole, centri diurni, residenze psichiatriche, la Direzione Generale ha deciso di chiudere il Centro Pet Therapy dell’Aulss 7 Pedemontana” lamenta il veterinario che aveva seguito il progetto. E prosegue, ricordando tutti i traguardi raggiunti da questo importantissimo progetto:
“A nulla è servito l’accreditamento regionale per la formazione ottenuto dal Centro e che ha consentito di erogare corsi di formazioni specifici per gli IAA preparando oltre 500 persone, molte delle quali inserite in progetti di Pet Therapy su tutto il territorio nazionale.
A nulla è servito il riconoscimento a livello europeo che ha portato gli operatori del Centro a confrontarsi e realizzare progetti con altri centri europei.
A nulla è servito il fatto che alcuni progetti abbiano avuto un riconoscimento internazionale arrivando a pubblicare i risultati su riviste internazionali, fino alla pubblicazione con la casa editrice Erikson di un manuale tecnico scientifico.
A nulla è servita la collaborazione del Centro nella costituzione del Centro di Referenza Nazionale per gli IAA e il suo contributo nella stesura delle prime linee guida nazionali sugli IAA.
A nulla è servita la partecipazione dell’equipe del Centro a numerosi convegni a livello nazionale e internazionale.
A nulla è servito che il Centro sia stato sede di tirocinio per le facoltà di psicologia, medicina veterinaria, scienze dell’educazione e infermieristica e abbia collaborato con le scuole superiori in progetti di alternanza scuola-lavoro.
A nulla è servita la collaborazione con il tribunale per i minori di Venezia per la messa alla prova“.
Il commento della Segretaria provinciale PD, Chiara Luisetto
“Chiusura del Centro Pet Teraphy dell’Aulss 7. Un’altra eccellenza smantellata nel silenzio“, è la dichiarazione della Segretaria provinciale del Partito Democratico, Chiara Luisetto, che commenta: “Con il 2021 chiude i battenti un altro servizio di eccellenza per il territorio vicentino il “Centro Pet Therapy” dell’Aulss 7 con sede a Montecchio Precalcino.
La scure dei tagli è arrivata anche qui, dopo 12 anni di attività con centinaia di progetti seguiti, riconoscimenti nazionali e internazionali, servizi rivolti a molteplici fragilità, in particolare legate alla disabilità e agli anziani, a servizio di riposo, ospedali, scuole, centri diurni, residenze psichiatriche.
Non è servito che il Centro sia stato sede di tirocinio per le facoltà di psicologia, medicina veterinaria, scienze dell’educazione e infermieristica e abbia collaborato con le scuole superiori in progetti di alternanza scuola-lavoro e nemmeno è bastata la collaborazione con il tribunale dei minori di Venezia per la messa alla prova.
Un esempio della sua strutturata azione sono i 30 progetti attivati nel solo 2017 che hanno coinvolto 301 pazienti per un totale di 585 sedute di terapia” e continua “Ho letto sui social nei giorni scorsi l’amarezza di uno dei fondatori del Centro che dopo il pensionamento un paio d’anni fa ha visto progressivamente svuotato il servizio a cui aveva contribuito e l’ho contattato per capirne di più. E’ l’ennesima storia di chiusura che dobbiamo conoscere.
Una chiusura che, per gli addetti ai lavori, non è un fulmine a ciel sereno: hanno assistito ad un progressivo disinvestimento nella struttura, non rinnovando ad esempio l’incarico alla psicologa-psicoterapeuta e non rinnovando l’accreditamento regionale per la formazione (pur con centinaia di richieste) rendendo in questo modo impossibile erogare corsi formativi. Per arrivare infine al 2020, alla crisi che il Covid ha generato, usata come “alibi” per facilitare la decisione già presa di chiudere.
Si prosegue con la retorica del modello Veneto da parte del Governatore e della sua giunta, ma l’indicazione imposta alle direzioni delle Aulss sembra sempre la stessa: tagliare e ridurre costi, quasi a dimenticare che quei “costi” sono operatori specializzati e formati, e utenti, famiglie e fragilità che non hanno alternative una volta privati di queste opportunità.
Diventiamo ogni giorno sempre meno Veneto e sempre più Lombardia, a piccoli silenziosi passi.
Il dott. Flor che ora guida l’Azienda Zero ci ripensi e inverta la rotta di una razionalizzazione che maschera la costante cancellazione di servizi di eccellenza, quella sì vera.”
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