Lanzarin: veneti vaccinati entro giugno

Il piano vaccinale della Regione

Manuela Lanzarin piano vaccini

L’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, durante la Commissione Sanità del Consiglio Veneto, ha dichiarato che “Se ci sarà garantita la fornitura delle dosi programmate, la macchina organizzativa della sanità veneta sarà in grado di vaccinare tutta la popolazione della Regione entro giugno. Sono già 86.642 i veneti ad oggi ai quali è stata somministrata la prima dose dell’antidoto.”

La Regione sta trattando un accordo che coinvolge medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, oltre alle scuole di medicina che possono supportare la macchina organizzativa grazie al supporto degli specializzandi, garantendo loro nel contempo il riconoscimento di appositi crediti formativi.

A tal proposito l’assessore afferma che “Il nostro obiettivo, se le forniture promesse dal commissario Arcuri ci saranno garantite, è raggiungere i 2500-3000 vaccinazioni al giorno nei punti di vaccinazione pubblica, ai quali si sommerà la somministrazione a domicilio da parte del personale delle Usca e dell’assistenza domiciliare”.
I consiglieri veneti segnalano inoltre l’esigenza di dare priorità nel piano vaccinale anche a badanti, colf e assistenti familiari, agli addetti alle pompe funebri, agli insegnanti, agli operatori penitenziari e ai detenuti, agli informatori farmaceutici e ai liberi professionisti.

In merito al piano vaccinale veneto la Lanzarin precisa che “rispetta quello nazionale e dà priorità al personale sanitario e agli operatori e ospiti delle case di riposo. Contiamo di chiudere questa fase entro il mese di gennaio. A seguire verranno vaccinati gli ultraottantenni, i farmacisti e i donatori di sangue. Nella terza fase saranno vaccinati i residenti dai 60 ai 79 anni, le persone con fragilità e gli addetti ai servizi essenziali, forze dell’ordine, insegnanti, volontari della Protezione Civile.
Le richieste che pervengono da altre categorie sono numerose, ma il Veneto intende seguire il piano nazionale per non creare disparità tra Regioni. A breve incontrerò il ministro della Sanità e il commissario Arcuri proprio per chiarire le priorità del piano e le possibilità di anticipare determinate categorie, senza creare sperequazioni tra i territori
”.

Luciano Flor piano vaccini

Il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor conferma l’assenza di evidenti reazioni avverse al vaccino durante questa prima fase del piano vaccinale (solo 2 casi di allergie lievi risolte in tempi brevissimi) e ha escluso per ora l’avvio di piano di monitoraggio dei soggetti vaccinati, ritenuto poco razionale prima della somministrazione della seconda dose. Viene confermato anche l’impegno a verificare il possibile riavvio delle attività specialistiche ambulatoriali e dell’attività chirurgica programmata compatibilmente con l’andamento della curva dei contagi.

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