L’ha comunicato il Ministero della Salute
In serata il ministro Speranza firmerà la nuova ordinanza che entrerà in vigore domenica 10 gennaio e resterà valida fino a venerdì 15 gennaio.
Insieme al Veneto, finiscono in zona arancione le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia.
La reazione di Zaia
Il comunicato, reso noto proprio durante la consueta conferenza stampa del governatore Zaia, non ha destato particolare sorpresa nel Presidente che già da ieri prevedeva un probabile passaggio di categoria, pur escludendo la zona rossa: “Non so se il Veneto si presenterà in zona gialla o arancione, ma penso che non si possa parlare di zona rossa perché altrimenti il salto sarebbe importante. Qualsiasi sia la decisione, sarà fondamentale che vengano erogati i ristori“, aveva commentato poco prima, sottolineando l’importanza di aiutare coloro che compiono sacrifici per la comunità.
“C’è una parte tecnica e scientifica che fa queste valutazioni e noi ci atteniamo ad esse”, è stato il commento a caldo dell’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, che ha ricevuto la notizia mentre era ancora in corso la conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera.
Il ministro Speranza ha anche comunicato l’indice Rt del Veneto che si attesta sullo 0.97.
Zaia ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia in considerazione del fatto che la curva dei contagi non sta calando vorticosamente nonostante il Veneto sia soggetto da venti giorni alle restrizioni e tenendo conto della comunicazione del ministro Speranza circa l’alta probabilità di un’imminente terza ondata.
Sul tema vaccini, Zaia ha spiegato che sono arrivate 49.950 nuove dosi, un quarto delle quali è già stato somministrato. Ora si pensa ad accantonare le dosi necessarie per i richiami.
Cosa accade in zona arancione
Negozi aperti, ma senza orario prolungato. Stesso principio per i centri commerciali, che però resteranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi.
Restano sempre aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, supermercati, tabaccherie ed edicole.
Bar e ristoranti aperti esclusivamente per la vendita da asporto e per la consegna a domicilio.
Chiusi musei e mostre, sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot-machine anche nei bar e nelle tabaccherie.
Rimangono chiuse le piscine, le palestre, i teatri ed i cinema, mentre restano aperti i centri sportivi.
Permane il coprifuoco dalle 22 alle 5, come sempre insieme all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso.
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