Il 13 febbraio 1936, durante le gare trivenete del G.U.F., una discesa sulla veloce pista della Lunetta di Zebio fu fatale ad un giovane sciatore. In seguito, quella stessa pista venne dedicata allo scomparso studente Alberto Stalder ed a lui fu dedicato anche il piccolo rifugio in muratura, costruito proprio all’inizio della pista.
Quella stagione vide disputarsi molte altre gare ed i primi incontri di disco su ghiaccio, con le squadre di Milano ed Ortisei.
Pochi giorni fa l’assessore Lobbia ha ripercorso la stessa pista, lanciando con grande sensibilità l’idea di creare un sentiero curato, dedicato al giovane Alberto.
Nicola Lobbia ha accompagnato con queste parole la sua salita lungo la pista che pose la morte sulla strada di Alberto Stalder:
“3335 i passi verso la pista della Lunetta di Zebio che parte poco sopra al rifugio Stalder.
Stalder è il cognome di Alberto giovane studente, che il 13 febbraio 1936, percorrendo in salita questi passi andava incontro alla sua ultima discesa.
Poco si sa di lui, durante la lunga salita avrà avuto il tempo per pensare agli amici, alla morosa, allo studio e ovviamente alla gara.
Su questa velocissima pista nel ’36 venivano disputate le gare trivenete del G.U.F.
Oggi grazie all’ abbondante nevicata, ho ripercorso quei passi pensando a lui.
Un monumento e un rifugio lo ricordano, ma questi passi che ci collegano direttamente alla nostra montagna di casa lo Zebio meriterebbero di essere saliti su d’un sentiero curato e manutentato, dedicato ovviamente ad Alberto che in un lontano febbraio, volò in cielo come le bianche pernici dell’Ortigara.”
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